Chiusura d’anno all’insegna della stabilità nel mercato cerealicolo italiano. Dicembre non ha mostrato infatti variazioni sostanziali per i prezzi all’ingrosso di frumenti e mais. Nel caso del frumento duro (fino) i valori sono rimasti fermi sulla soglia dei 225 €/t (223,7 €/t), praticamente invariati su base mensile (+0,4%) ma comunque più elevati rispetto alla scorsa campagna (+6,6% rispetto a dicembre 2016). Pochi gli scambi anche per via della domanda contenuta. Minori necessità da parte dell’industria che hanno trovato una conferma indiretta nel deciso rallentamento dell’import italiano dai paesi extra UE. A dicembre gli arrivi di grano duro extracomunitario nel nostro paese si sono infatti drasticamente ridotti (-88%), passando dalle 230mila tonnellate registrate a dicembre 2016 a 26mila tonnellate (-88%).
Lo rileva BMTI nella sua analisi mensile sul mercato cerealicolo, realizzata sulla base dei prezzi ufficiali all’ingrosso rilevati dalle Camere di Commercio. In linea con quanto osservato già ad ottobre e novembre, le ultime rilevazioni dell’anno hanno visto prevalere una situazione di totale stabilità anche per i prezzi del mais, fermi sui 168 €/t (mais secco per uso zootecnico).
Lieve rialzo mensile (+1%) ha interessato invece le quotazioni del frumento tenero. Aumento che ancora una volta, però, ha riguardato solo le varietà panificabili, che hanno beneficiato del buon andamento della domanda. I prezzi all’ingrosso si sono attestati su un valore medio di 187 €/t, confermandosi inoltre più elevati rispetto alla scorsa annata (+5,2% rispetto a dicembre 2016). Per i grani di forza, al contrario, sono emersi ulteriori lievi ribassi dei prezzi.