Oggi la Commissione europea apre una consultazione pubblica, che si chiuderà fra tre mesi, per raccogliere le opinioni dei cittadini e delle parti interessate sui programmi di sviluppo rurale attuati fra il 2007 e il 2013. La consultazione intende offrire una panoramica dei punti forti e delle debolezze della politica di sviluppo rurale nel quadro della riflessione in atto sulla modernizzazione e sulla semplificazione della politica agricola comune (PAC).
I contributi raccolti saranno tenuti in considerazione nell’elaborazione delle proposte legislative che faranno seguito alla pubblicazione della comunicazione sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura dello scorso novembre. La politica di sviluppo rurale dell’UE intende aiutare le regioni rurali dell’Unione ad affrontare le sfide economiche, ambientali e sociali del XXI secolo. Spesso considerata “il secondo pilastro” della PAC, integra il regime di pagamenti diretti agli agricoltori e le misure che consentono di gestire i mercati agricoli (il “primo pilastro”).
Dal 2007 al 2013 l’UE ha stanziato 98 miliardi di euro per lo sviluppo rurale nei 28 Stati membri; questo stanziamento è stato aumentato di 2 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. I progetti cofinanziati possono riguardare il sostegno alle piccole imprese nelle zone rurali, gli investimenti nell’agriturismo, la formazione dei giovani agricoltori, tanto per fare alcuni esempi.
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