E’ Valentino Berni il nuovo presidente provinciale della Cia Agricoltori Italiani di Siena. E’ stato eletto quest’oggi a Siena, con voto unanime, in occasione della settima assemblea elettiva provinciale della Cia, che ha visto la partecipazione dei delegati da tutta la provincia e del presidente nazionale Cia Agricoltori Italiani Dino Scanavino, del presidente regionale Luca Brunelli, del direttore regionale Giordano Pascucci. Berni succede a Luca Marcucci, che ha guidato la Confederazione per due mandati, e che va a ricoprire la carica di vicepresidente della Cia senese. E’ stato nominato (e confermato) al ruolo di direttore Roberto Bartolini, che ha ricordato la data delle prossima assemblea, in programma il 26 febbraio a Siena, dove saranno incontrati i candidati alle Politiche del 4 marzo e tutte le istituzioni locali dai Comuni alla Regione.
Valentino Berni, classe 1981, residente a Monteroni d’Arbia (Si), agricoltore nel comune di Montalcino è produttore di vino (Doc Orcia), olio extravergine d’oliva e tartufaio, ha il diploma di perito agrario; all’interno della Cia ha ricoperto l’incarico di presidente Agia Toscana (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli), di vicepresidente Agia nazionale ed è stato per tre anni presidente dell’Associazione Tartufai Senesi.
«La Cia è formata da un gruppo di agricoltori e funzionari che lavorano insieme. E’ un’associazione inclusiva, dove ognuno deve essere gratificato del proprio ruolo» ha sottolineato il neo presidente Cia Siena Valentino Berni. Nel suo intervento Berni ha toccato le priorità attuali dell’agricoltura senese e nazionale. «Gli agricoltori non sono un bancomat, ma sono un valore aggiunto per il nostro territorio – ha detto Berni -. Serve uguaglianza in agricoltura. Non si può pensare di tagliare il 20 per cento delle risorse europee (Pac) ad un settore già in crisi. Ci vuole redditività per l’agricoltore; la filiera deve riconoscerci il giusto reddito, altrimenti il settore implode e non ci riempiremo più la bocca di quanto è bella la nostra agricoltura. Noi rappresentiamo gli agricoltori piccoli, noi siamo agricoltori piccoli – ha proseguito -; dobbiamo impegnarci ogni giorno per tutelare il reddito delle piccole imprese che sono la colonna vertebrale della nostra agricoltura di qualità». Da Berni un attacco alla burocrazia: «Il costo della burocrazia – ha affermato -, rappresenta un freno alla competitività delle nostre aziende, per cui dovremmo continuare a pretendere a tutti i livelli una sempre maggiore semplificazione».
Fondamentale secondo Berni, sarà l’aggregazione fra le aziende agricole per creare una massa critica più solida e maggiore competitività sul mercato. «Occorre favorire la filiera corta con processi di aggregazione fra produttori. Fiore all’occhiello della nostra provincia è l’esperienza senese della Bottega della Spesa in Campagna gestita direttamente dagli agricoltori. Fare sistema in agricoltura: solo cosi arriveranno i risultati».
Fra i nodi ancora da risolvere l’emergenza ungulati una vera piaga per l’agricoltura senese. E poi Berni ha parlato di un territorio senese discriminato, rispetto al passato, dai fondi del Piano di sviluppo rurale; ma anche per quanto riguarda i servizi e le infrastrutture. Con il taglio della Provincia non abbiamo più strade adeguate, nessuno fa più manutenzione alle infrastrutture, ma nei luoghi rurali del territorio senese dobbiamo lavorare e accogliere chi viene a trovarci. La politica dovrà abituarsi a mantenere le promesse fatte». E poi un passaggio sul sociale a tutela delle fasce più deboli «dove la Cia dovrà essere sempre più presente».
Nel suo intervento di fine mandato il presidente uscente Luca Marcucci ha ripercorso gli otto anni alla presidenza Cia ricordando le soddisfazioni ed i sacrifici fatti, ringraziando i colleghi della Cia e i funzionari della confederazione: «Siamo una grande associazione – ha detto Marcucci -. La Cia in provincia di Siena è cresciuta ed è oltre il 51 per cento della rappresentanza e dovrà continuare a crescere: Molte le battaglie vinte in questi anni, dall’Imu agricola, quando abbiamo portato i trattori al casello Valdichiana e siamo andati a protestare a Roma; fino al piano paesaggistico. Ma dobbiamo ancora crescere, portando avanti le nostre istanze. Abbiamo fatto un bel lavoro, che continueremo a fare».
Un appassionato intervento del presidente Cia Toscana Luca Brunelli che ha parlato dell’importanza della simbiosi fra agricoltori e funzionari «Ci guida un grande sentimento di appartenenza» ha detto. E poi oltre alle battaglie portate a termine dalla Confederazione ed altre ancora in corso, «abbiamo un Made in Tuscany che rappresenta un valore aggiunto che può renderci ancora più competitivi nei mercati internazionali. Ma l’agricoltura non può andare da sola. E poi una crescita della Confederazione che deve proseguire: «Dobbiamo crescere a livello toscano, e portare il nostro patrimonio regionale ad essere sempre di più patrimonio della Confederazione a livello italiano»
«Siena è la Cia più importante della Toscana e un pezzo importante a livello italiano – ha detto il presidente Cia nazionale Dino Scanavino -. L’agricoltura è fatta dalle piccole e medie imprese che noi rappresentiamo, l’agricoltura è fatta e deve essere fatta dagli agricoltori. E’ questa la nostra ossatura, è questo che ci consente di alimentare la qualità del made in Italy, la biodiversità, le nostre tradizioni rurali». Molti i temi toccati da Scanavino: «La fauna selvatica deve essere gestita e non tutelata» e poi «Serve un nuovo sistema idrogeologico che metta al centro gli agricoltori, perché senza la presenza degli agricoltori le colline e le montagne vengono giù con le prime piogge».
Eletta la nuova giunta provinciale della Cia Siena composta da Roberto Barbi, Elena Barucci, Monica Bettollini, Lorenzo Bonghi, Nicola Fierli, Giacomo Fontanelli, Fabio Generali, Malcom Leanza, Luca Marcucci (vicepresidente), Giancarlo Pacenti, Gianni Saracini, Federico Taddei, Fabio Tiberini e Stefano Voltolini, oltre al neo presidente Berni.