È sfruttato solo in parte e presenta quindi ampi margini di crescita il potenziale innovativo che permetterebbe di innalzare sia la qualità del prodotto che l’ottimizzazione dei processi di produzione e trasformazione del latte. Fra i diversi settori agroalimentari, quello lattiero-caseario risulta infatti uno dei maggiormente coinvolti dalla trasformazione digitale (subito dopo l’ortofrutticolo e quello della carne) ma si può ancora fare molto, con il 14% dei casi di innovazione digitale per la qualità e tracciabilità alimentare che riguarda il comparto. È uno dei dati più significativi presentati pochi giorni fa a Milano dall’Osservatorio Smart Agrifood attivato dalla School of Management del Politecnico di Milano e dal Centro RISE dell’Università di Brescia) e che già in ottobre aveva visto un primo momento di restituzione pubblica nel corso delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, fra i sostenitori della ricerca.
Il quadro che oggi emerge in maniera completa conferma la bontà della strada intrapresa dalla manifestazione organizzata da CremonaFiere (scelta dall’Osservatorio come cerniera ideale con gli operatori dell’intera filiera) in favore di una sempre maggiore attenzione all’innovazione tecnologica applicata all’agrozootecnia. In particolare il Tavolo di Lavoro dell’Osservatorio dedicato al lattiero-caseario ha approfondito tre ambiti in grado di generare valore per la filiera: la tracciabilità e la semplificazione burocratica nell’alimentazione animale (dove, con un monitoraggio web, i caseifici di soli 3 prodotti DOP potrebbero risparmiare quasi 5 milioni di euro all’anno), la ricetta veterinaria elettronica (che nella sola Lombardia con un programma avanzato porterebbe al risparmio di 18 milioni di euro l’anno) e il monitoraggio a garanzia della distribuzione dei prodotti lattiero-caseari (con un beneficio stimato fra i 7,5 e 10 milioni di euro l’anno).
«Alla luce di quanto emerso dallo studio appena presentato – è il commento del presidente di CremonaFiere, Antonio Piva – e cioè che all’applicazione delle nuove tecnologie al settore agrozootecnico corrisponda un potenziale ancora tutto da valorizzare e solo in parte recepito dalle aziende, ci spinge a sposare con ancora più convinzione la scelta di porre zootecnia di precisione e agricoltura digitale come due dei principali filoni delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona. Temi che, anche grazie alla collaborazione di un soggetto importante e di assoluto valore come l’Osservatorio Smart AgriFood, in modo lungimirante hanno caratterizzato l’edizione del 2017 e che intendiamo ulteriormente approfondire nel 2018. Il progresso tecnologico è andato di pari passo con l’evoluzione del nostro concetto di fiera, che supera il concetto tradizionale e guarda a un evento in grado di accompagnare e aggiornare gli espositori per tutto l’anno offrendo il meglio dell’offerta tecnologica e scientifica. In ciò si rispecchia la necessità di un cambiamento e di una innovazione ormai inevitabili per quelle aziende che vogliono rimanere competitive».
«I risultati mostrati durante il recente Convegno di presentazione della Ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood – commenta Filippo Renga, Condirettore dell’Osservatorio Smart AgriFood – non lasciano dubbi: l’innovazione digitale può influire in maniera sostanziale sulla competitività dell’agricoltura e dell’agroalimentare del nostro Paese intervenendo da un lato sulla garanzia e la valorizzazione della qualità dei prodotti e, dall’altro, agendo sull’efficienza dei processi e quindi sulla riduzione dei costi. Lo confermano le numerose aziende agricole, della trasformazione e della distribuzione intervenute all’evento e i risultati delle analisi condotte all’interno del Tavolo di Lavoro Lattiero-Caseario 4.0 ne sono una dimostrazione, con gli oltre 100 milioni che potrebbero essere risparmiati con l’applicazione di soluzioni digitali in appena tre ambiti. Gli oltre 40 attori del settore che hanno animato il Tavolo hanno potuto constatare come il digitale è capace di generare valore in maniera trasversale lungo tutta la filiera».
«Obiettivo dell’Osservatorio Smart AgriFood è creare un beneficio distribuito lungo tutta la filiera – – continua Damiano Frosi, Ricercatore dell’Osservatorio Smart AgriFood e Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics – per questo, è necessario fare riferimento a una vasta community di attori del settore. In quest’ottica, la collaborazione con le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona è strategica. Le nostre funzioni sono infatti complementari; la community e la sua comunicazione sono molto forti a livello italiano e internazionale, dunque possono offrire supporto specializzato e interlocutori qualificati nel mondo agrozootecnico, supportando così l’Osservatorio nel raggiungimento di questo ambizioso obiettivo e contribuendo alla “rivoluzione digitale” dell’intero comparto».