È innovazione la parola d’ordine di Confagricoltura per Fieragricola. Sono più di 400 gli studenti che, nei quattro giorni della rassegna, stanno partecipando a lezioni e proiezioni sull’agricoltura di precisione e sulla cisgenetica, programmate nello stand dell’Organizzazione. L’iniziativa si avvale della guida di esperti, coordinati da Mario Pezzotti (dell’Università di Verona e presidente di SIGA – Società italiana di genetica agraria) e da Simone Speringo (Abaco Group) e della collaborazione degli istituti agrari di tutta la regione Veneto.
Giovani e innovazione Confagricoltura, in Fiera, vuole richiamare l’attenzione sul ruolo dell’innovazione e sull’ uso razionale e mirato delle tecnologie; in particolare sta divulgando come va messa in pratica la precision farming, per rendere efficiente ogni momento della pratica colturale e ottenere un’aggiornata mappatura della situazione aziendale. Altro tema in primo piano è quello della genetica applicata all’agricoltura con le nuove tecniche che accelerano, nei tempi naturali, i miglioramenti varietali, ad esempio per rendere le specie coltivate più resistenti ai patogeni, ma anche alle avversità atmosferiche.
L’agricoltura di precisione – viene spiegato agli studenti – unisce i dati rilevati sul campo, con quelli dei satelliti, delle centraline meteo territoriali e con i big data. Si avvale di strumenti per il posizionamento geografico, per la gestione dell’informazione (GIS), di droni, di sensori remoti o prossimali e di attuatori per il dosaggio variabile, il controllo delle sezioni, i sistemi di guida. Le applicazioni dell’agricoltura di precisione sono moltissime: la mappatura della produzione, la concimazione, le lavorazioni, la semina, l’irrigazione e i trattamenti fitosanitari mirati. In Italia – osserva Confagricoltura – l’1% della superficie agricola coltivata usa mezzi e tecnologie ma l’obiettivo nazionale è di arrivare al 10% entro tre anni.
Approfondita da Confagricoltura in particolare la cisgenetica nel campo della viticoltura perché è il settore in cui i risultati positivi risultano più rilevanti, al fine di conservare e migliorare l’enorme patrimonio di varietà autoctone della vite di cui dispone il nostro Paese.
«L’innovazione in azienda si fa tutti i giorni per restare sul mercato che, tra l’altro in agricoltura è sempre più difficile – ha osservato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Ed ecco perché diventa fondamentale lavorare in filiera e in rete, anche collaborando al sistema educativo degli istituti agrari italiani e dei futuri periti».