Cinque stelle: è il rating che il Consiglio di Amministrazione, sentita la commissione tecnica, ha dato alla vendemmia 2017 del Vino Nobile di Montepulciano. La cerimonia di assegnazione si è svolta questa mattina in occasione della giornata conclusiva dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano che nella Fortezza prima, nelle aziende in seguito, ha ospitato oltre 150 giornalisti provenienti da tutto il mondo per conoscere le ultime annate in commercio, ma anche la realtà in cui operano i produttori di Vino Nobile. «Al di là della qualità eccellente dell’ultima vendemmia il dato che emerge da questa ultima Anteprima è che uniti si vince – ha commentato il Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Piero Di Betto – in un momento così particolarmente vivace per la nostra denominazione, i tanti progetti che come Consorzio stiamo portando avanti dimostrano come lavorando sotto il marchio e con obiettivi condivisi si possano raggiungere traguardi che singolarmente hanno un valore meno rilevante a livello globale».
Nella giornata si è svolta una degustazione condotta dal giornalista Daniele Cernilli, editore della guida Doctor Wine, in collaborazione con l’enologo Lorenzo Landi. Sono stati presi a confronto alcuni vini toscani, annata 2013, realizzati su base Sangiovese. Tra questi il Vino Nobile ovviamente. Il senso è stato quello di mettere in evidenza le peculiarità di questo vitigno in base ai diversi territori di produzione che, seppur vicini, riservano caratteristiche e peculiarità differenti e significative.
La vendemmia 2017 L’ultimo anno è stato caratterizzato da eventi meteorologici estremi che hanno condizionato fortemente l’attività vegeto-produttiva dei vigneti e di molte altre colture agrarie, riducendo drasticamente le rese. A livello nazionale la produzione enologica del 2017 è stata la più scarsa degli ultimi 70 anni. Nel territorio poliziano, che non è stato risparmiato dall’andamento meteorologico generale, è stata registrata una perdita di produzione compresa, a seconda della posizione delle parcelle vitate, tra il 30 e il 45% rispetto al 2016. Acini di piccole dimensioni con altissimo rapporto buccia/polpa, contenuti zuccherini medi o medio-alti, acidità medio-basse e buona maturità fenolica, hanno donato vini dai colori molto intensi, equilibrati nel contenuto di alcool e di acidi, con struttura abbondante sostenuta da una importante trama tannica. La componente aromatica, probabilmente l’aspetto enologico di più difficile gestione dell’annata, è dominata dalle note speziate e di frutta matura che caratterizzano il profilo del Sangiovese delle annate calde. In sintesi, un’annata estrema, molto povera per le gravi perdite subite a causa delle avversità meteoriche, che ha portato ad una piccola produzione di buona o ottima qualità.
Il patrimonio “Nobile” Cinquecento milioni di euro circa. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Nello specifico in oltre 200 milioni di euro è stimato il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.250 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre circa 400 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 76 associati al Consorzio dei produttori). Oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2017 sono state immessi nel mercato circa 7 milioni di bottiglie di Vino Nobile e circa 2,8 milioni di Rosso di Montepulciano Doc (in crescita del 10 per cento rispetto al precedente anno).
Il mercato Conformemente alla tendenza degli ultimi anni, anche il 2017 si conferma anno dell’export con una quota destinata all’estero pari al 78 per cento di prodotto, mentre il restante 22% viene commercializzato in Italia. Per quanto riguarda il mercato nazionale le principali vendite sono registrate in Toscana per il 48%, dato al quale si aggiunge il 17 per cento delle vendite al Centro. Al Nord è stato venduto il 14% del totale, mentre continua la sua crescita (nel 2017 del 2%) toccando quota 20 per cento la vendita diretta in azienda. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania si conferma il primo mercato del Nobile con il 44,5 per cento della quota esportazioni. Il secondo Paese di riferimento è quello degli Stati Uniti che segnano ancora una crescita rispetto al precedente anno arrivando nel 2017 arrivando a rappresentare il 21,5 per cento dell’export del Nobile. Successo anche per i mercati asiatici ed extra Ue con oltre il 7 per cento delle esportazioni. Il Vino Nobile è apprezzato anche in Svizzera dove raggiunge il 16 per cento.