La Corte dei conti europea ha pubblicato oggi un documento in cui esorta a basare la futura spesa nell’ambito della politica agricola comune (PAC) su valori-obiettivo di performance ambiziosi e pertinenti, rispettando al contempo pienamente gli obblighi previsti in materia di legittimità e regolarità. A detta della Corte, è necessario, inoltre, che i fondi siano spesi laddove possono conseguire un valore aggiunto europeo significativo.
L’invito è formulato in un documento di riflessione sul futuro della PAC, in risposta a una comunicazione della Commissione europea sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura dopo il 2020. In vista della prossima scadenza, nel 2020, dell’attuale quadro di pianificazione settennale delle finanze dell’UE, è stato intrapreso un esame della PAC.
Secondo la Corte, gli obiettivi di alcune misure della PAC non sono chiari. Ad esempio, l’obiettivo della misura di inverdimento introdotta con la riforma della PAC, per accrescere la performance ambientale di quest’ultima, non prevedeva valori-obiettivo specifici riguardo al contributo della misura all’ambiente e al clima. Ove possibile, gli obiettivi dovrebbero essere quantificati, non solo in termini di realizzazioni, ma anche di risultati e di impatto.
“I finanziamenti agricoli possono essere assegnati ad ambiti dove hanno più probabilità di essere interamente utilizzati, anziché essere destinati ad interventi che rispondono ad esigenze fondamentali e producono risultati”, ha dichiarato João Figueiredo, il Membro della Corte dei conti europea responsabile del documento di riflessione. “Ciò denota una cultura incentrata sull’assorbimento dei fondi anziché sulla performance”.
La Corte riconosce che la Commissione ha tenuto conto di molte delle raccomandazioni formulate dalla Corte nell’arco degli anni, e la Commissione, dal canto suo, ha dichiarato il proprio intento di istituire un nuovo quadro basato sulla performance. La Corte osserva, tuttavia, che alcune statistiche non soddisfano i criteri da essa stabiliti in precedenti relazioni e che le misure sostenute saranno probabilmente simili a quelle sovvenzionate in passato.
Attualmente non esiste nell’UE un sistema statistico che fornisca informazioni sul tenore di vita della comunità agricola. La Corte ha chiesto ripetutamente che questi dati vengano prodotti per fornire elementi concreti su cui basare la politica volta ad assicurare un equo tenore di vita alla comunità agricola, nonché a conseguire altri obiettivi della PAC.
Un elemento fondamentale richiamato dalla Commissione è “un nuovo modello di erogazione”, basato su una accresciuta flessibilità e sussidiarietà, che responsabilizza maggiormente gli Stati membri in materia di performance. A giudizio della Corte, affinché questo nuovo modello porti a risultati positivi occorrono:
- misure basate su solidi elementi scientifici e statistici che producano chiaramente i risultati auspicati;
- valori-obiettivi pertinenti, ambiziosi e verificabili per i nuovi “piani strategici della PAC”, allineati agli obiettivi dell’UE;
- un quadro comune per il monitoraggio e la valutazione ben congegnato;
- una solida catena di rendicontabilità e di audit, che fornisca garanzie in merito alla conformità e alla performance.