Tre giorni, 2.500 aziende, 450 stand, oltre 600 animali, ampiamente superate le 75.000 presenze della passata edizione. Agriumbria chiude nel migliore dei modi la sua 50a volta consapevole ormai del ruolo da protagonista all’interno del sistema agricolo e agrozootecnico nazionale. Numeri importanti per questa edizione 2018 con una domenica, quella del 8 aprile, che ha fatto registrare da sola oltre 40.000 presenze. Sono cifre che mostrano ormai il valore e il peso specifico che l’Umbria e la sua più importante fiera hanno raggiunto nel contesto italiano.
Davvero tantissime persone, provenienti da tutte le parti d’Italia, sono arrivate nel polo fieristico di Bastia Umbra sin dalle prime ore di domenica. Tanti i temi approfonditi in questi tre giorni e tante le convergenze che i diversi settori agricoli si trovano a condividere: sostenibilità, innovazione continua, formazione, investimenti in tecnologia, sicurezza e giovani in agricoltura. Nella domenica che ha visto molte famiglie con bambini raggiungere il polo fieristico regionale, non sono mancati i momenti di approfondimento tecnico e gli incontri tra operatori. Agriumbria da appuntamento a tutti all’edizione 2019 del salone, ma la fiera non si ferma e si evolve con le prove nei campi previste dal 13 al 15 luglio, presso l’azienda agraria dell’Università a Casalina.
Come spiega Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere Spa: «Siamo molto soddisfatti dei numeri raggiunti e dei temi proposti in questa edizione speciale di Agriumbria. La soddisfazione è quella che ci arriva anche dai nostri espositori, dai partner, dalle federazioni e dalle associazioni di categoria. Pensando al futuro, da domani saremo già al lavoro per la seconda edizione di Eima Show, in programma in Umbria a luglio».
Eima Show è una manifestazione promossa da Umbriafiere in partnership con Eima e con numerosi soggetti istituzionali, Università di Perugia e Fondazione per l’Istruzione Agraria; con le associazioni di categoria, Coldiretti Umbria e che vede la presenza di Federunacoma, l’associazione dei produttori di macchine agricole. Queste tre giornate di luglio rappresenteranno per Umbriafiere un salto di qualità notevole, evoluzione dinamica di Agriumbria, che riesce così a mettere in mostra le migliori macchine e mezzi direttamente con prove nei campi. Un evento pensato per gli imprenditori agricoli che avranno così la possibilità, più unica che rara, di confrontare le loro esigenze direttamente con chi le macchine le progetta e le costruisce. Un evento business to business che vede l’Umbria e la sua economia agricola protagoniste nello sviluppo tecnologico del settore, verso la cosiddetta agricoltura di precisione.
Venendo alla zootecnia: da segnalare il ritorno in fiera della Bufala Mediterranea italiana con un esemplare femmina adulta e due giovani.
È perugino il toro chianino più grande e bello d’Italia Si chiama “C’è”, pesa 1.640 kg ed è il toro di razza Chianina più grande grande d’Italia. È allevato a Perugia dall’azienda agricola fratelli Luchetti – Ad Agriumbria, di scena a Umbriafiere di Bastia Umbra (PG) fino a domenica 8 aprile, sarà premiato l’esemplare di Chianina più grande al mondo. Al centro dell’attenzione la genetica delle razze bovine che in Italia è un fiore all’occhiello. I semi riproduttivi delle razze italiane sono i più richiesti al mondo. La maggior parte degli allevamenti di carne americani (gli Usa sono i più grandi allevatori al mondo) è “firmata” da riproduttori italiani.
Molto vistate la mostra fotografica s ui 50 anni di zootecnia ad Agriumbria a cura di Anabic e le mostre delle razze Chianina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana e Podolica. Per le razze a duplice attitudine (latte e carne) forte interesse per la Pezzata rossa italiana. Ottimi risultati anche dalla gara interregionale della Frisona. A completare il panorama della biodiversità, la vetrina delle razze equine (Caitpr, Cavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido; Haflinger Italia; Maremmano; Cavallo del Catria e Norico) e gli asini delle razze Asinara, Amiatino e Martina Franca.
Come spiegano dall’Associazione italiana allevatori: «Qui ci sono i migliori esemplari e i migliori allevamenti e aggiudicarsi un premio oltre a ripagare per il tanto lavoro fatto da tanta visibilità in termini commerciali. Agriumbria è un momento importante per la zootecnia italiana, c’è un livello alto e qui arrivano i migliori allevatori».