«Tra pochi mesi inizieranno i dibattiti sulla Pac post 2020 e a quel punto l’Unione Europea dovrà effettivamente scegliere su quale agricoltura puntare. Su quella che trova le sue fondamenta nel lavoro delle Pmi o su quella che vede prevalere lo strapotere delle multinazionali?».
A chiederselo è il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso che spiega come «Confeuro» abbia fatto questa scelta molto tempo fa poiché «sappiamo il valore aggiunto che le piccole e medie imprese del comparto possono dare in termini di salvaguardia della qualità delle produzioni; di tutela delle biodiversità e del rispetto della terra. Il nostro auspicio è che anche le istituzioni europee scelgano questa strada e quindi che, non solo non ridimensionino i fondi destinati alla Politica Agricola Comune, ma che procedano anzi ad una loro modifica con l’idea di aumentare il sostegno alle Pmi e sottrarlo invece ai colossi dell’agroindustria che spesso non hanno nulla a che vedere con la produzione di cibo sano e genuino».
«In questo particolare momento storico – conclude Tiso – è necessario prendersi delle responsabilità e scegliere con chiarezza la propria idea di futuro. E’ questo che come cittadini europei chiediamo alle istituzioni del vecchio continente».
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