Assosementi. Favorire innovazione vegetale con quadro normativo fondato su scienza

Consentire all’agricoltura italiana di accedere alle nuove frontiere dell’innovazione vegetale, per garantire prodotti più sani ai consumatori e maggiore competitività alle imprese agricole. È questo l’appello che Assosementi, l’associazione che riunisce le aziende sementiere italiane, rivolge all’Unione Europea, chiamata nei prossimi mesi a esprimersi sul quadro normativo che regolerà le New Breeding Techniques.

maiscrop-1Nelle scorse settimane l’U.S. Department of Agriculture (USDA) ha informato che non regolamenterà le nuove tecniche di innovazione vegetale che portano ad un risultato conseguibile anche – ma in tempi più lunghi – attraverso tecniche tradizionali di miglioramento genetico. Questi nuovi metodi offrono secondo l’USDA la possibilità di introdurre molto più velocemente e con precisione il carattere desiderato, accelerando il processo di rilascio di nuove varietà, che promettono maggiore protezione da siccità e patogeni, un incremento del valore nutrizionale e l’eliminazione degli allergeni.

“Il settore sementiero italiano si augura che l’Unione Europea possa prendere una decisione analoga quando sarà chiamata a esprimere la sua posizione in merito alla classificazione di tali metodi, per non correre il rischio di perdere in competitività sui mercati internazionali ma anche su quello comunitario. L’auspicio è che queste tecnologie, fondamentali per la crescita della nostra agricoltura, non vengano inseriti nella stessa normativa che regolamenta gli OGM, poiché sarebbe una scelta ingiustificata dal punto di vista scientifico e che potrebbe disincentivare le imprese a investire nella ricerca” ha dichiarato Giuseppe Carli, Presidente di Assosementi.

“Chiediamo che la decisione dell’Unione Europea lasci da parte paure dettate da pregiudizi ed emotività e si basi invece su evidenze scientifiche che promuovono la ricerca e l’innovazione, punto di partenza per le produzioni all’insegna della qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare.” ha concluso Carli.

 

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