Entrano di notte nei campi e nelle serre, in gruppi da venticinque persone, in testa hanno un caschetto con la luce per illuminare, e si portano via almeno venti, trenta quintali di fragole ogni volta. Un copione che ormai si ripete da molto, troppo tempo. Gli agricoltori sono esasperati e costretti alle ronde notturne, per cercare di difendere il loro lavoro, il loro reddito, la loro proprietà. Insomma, le prelibate fragole del Metapontino non sono apprezzate soltanto dai consumatori italiani ed esteri, ma fanno gola anche alla criminalità organizzata. Tanto più in queste ultime settimane, complice il prezzo di mercato delle fragole raddoppiato a causa di un sensibile calo della produzione.
Una qualità che fa gola La denuncia arriva dalla Cia provinciale di Matera, allarmata dopo l’escalation di furti avvenuti negli ultimi giorni e settimane che hanno colpito diverse decine di aziende in tutta la piana del Metapontino, storicamente vocata per la produzione delle fragole. Un mercato che con le produzioni di eccellenza come la fragola Candonga (una varietà pregiata che ha conquistato i mercati nazionali ed internazionali) – ma anche le altre di grande qualità come la Sabrina, Fortuna, Sabrosa, San Andreas, Nabila – ha permesso di creare un valore aggiunto importante alle aziende agricole di questa zona della Basilicata.
Produzione dimezzata Le basse temperature notturne, che hanno toccato i meno 5 gradi – bloccando la maturazione delle fragole – hanno portato ad una diminuzione della produzione del 50 per cento (rispetto al 2017) ed anche con un possibile recupero nei mesi di maggio e giugno la campagna annuale si chiuderà con un calo di almeno il 40 per cento. Nel Metapontino si coltivano mille ettari a fragola, con una produzione media (2017) di 400 quintali per ettaro, per una produzione totale di circa 400mila quintali. Quest’anno, al momento, si stima una produzione poco superiore ai 200mila quintali. Una riduzione di prodotto che ha condizionato il mercato: nel 2017 nello stesso periodo dell’anno (metà di aprile) un chilo di fragole veniva pagato nei mercati generali 2,50 euro al chilo, quest’anno il prezzo è di circa 5 euro al chilo (con punte di 10 euro al kg nel periodo di Pasqua).
«In questa stagione – spiega ad agricultura.it Giuseppe Stasi, presidente Cia Matera – con i prezzi più alti, è diventato remunerativo compiere furti di fragole e reimmetterle sul mercato. Un prezzo più alto che, precisiamo subito, non porta un reddito adeguato all’agricoltore, perché con la produzione dimezzata rispetto allo scorso anno, si rischia di non arrivare neppure a pareggiare l’investimento fatto».
I furti ormai sono all’ordine del giorno «Ogni notte più aziende vengono colpite – aggiunge Stasi –, alcune sono state derubate anche due–tre volte. Una situazione non più sostenibile. I nostri agricoltori sono costretti a stare svegli per presidiare le campagne, a fare le ronde. Ci siamo rivolti alle forze dell’ordine perché devono aumentare i controlli; per il momento ci sentiamo abbandonati. Si tratta di gruppi ben organizzati: fanno il furto e poi scappano, e sono in grado di far circolare le fragole rubate nel mercato ‘ufficiale’ con tanto di marchi e certificazioni». In alcuni casi vengono direttamente recise le piante delle fragole con in frutti attaccati, in altri si rubano quelle già raccolte. «Nonostante i prezzi – prosegue il presidente Cia – per chi ha investito in media tra i 50 e i 60mila euro ad ettaro, il furto di decine di quintali di prodotto ha l’effetto di un’autentica mazzata».
Più controlli La Cia materana sollecita quindi controlli adeguati da parte delle forze dell’ordine perché l’oro rosso del Metapontino non diventi l’affare della criminalità che può contare sull’alta remuneratività della fragola di questo comprensorio nota ai mercati e ai consumatori non solo italiani. Oggi diventa più lucroso rubare un quintale di fragole invece di carburante agricolo o letame. «Le prospettive per i produttori di fragole – sottolinea Maria Teresa Borraccia, direttore Cia Matera – sono rivolte alle prossime settimane con la ripresa delle coltivazioni e si spera nelle quotazioni. Ma non si costringano gli imprenditori agricoli del Metapontino ad organizzare le ronde e a passare la notte sui campi per difendere il proprio reddito». Un altro compito delle forze dell’ordine, secondo l’organizzazione agricola, è quello dell’accertamento dei canali di vendita delle fragole rubate che finiscono comunque sui mercati, evidentemente attraverso una rete ben organizzata che va pertanto stroncata.