Norme, regole e burocrazia stanno mettendo in grande difficoltà e imprese del settore alimentare. Si è parlato anche di questo a Villa Chigi a Castelnuovo Berardenga, dove la Cna ha organizzato un seminario sulle nuove normative ed i rischi connessi alle stesse. Netto il pensiero di Roberto Rappuoli, presidente Cna Alimentare Toscana ed imprenditore della Val d’Orcia: “Siamo di fronte ad una fase in cui le norme sul settore agroalimentare sono in continua evoluzione e stanno creando grosse difficoltà alle aziende. Per questo motivo abbiamo organizzato questa giornata di approfondimento e siamo disposizione delle imprese del territorio per fornire tutte le necessarie informazioni su queste tematiche come su tutti gli altri temi che riguardano il settore”.
Qualità, artigianalità, eccellenze territoriali e normative europee sulla sicurezza alimentare, sono tematiche non sempre integrabili nella catena della produzione o comunque devono essere ben proporzionate per migliorare le imprese senza creare ulteriori difficoltà di produzione e di costi. Le piccole produzioni artigianali, sono infatti penalizzate troppo spesso da normative tarate sulla grande impresa e sulla produzione massiva e standardizzata. Su questo la Cna è molto drastica: “Al primo posto del nostro lavoro c’è la qualità e la sicurezza alimentare, ma le normative europee devono essere recepite in modo chiaro e applicabile, affinché non risultino un elemento di svantaggio per chi predilige l’artigianalità, avvantaggiando solo le grandi imprese industriali”.
Il regolamento Ue 2017/2158 in materia di agrilamide può essere un’occasione di informazione per le imprese e gli imprenditori, coinvolgendo i processi delle materie prime sottoposte a cottura. Per questo Cna Siena ha invitato al seminario di Villa Chigi i massimi esperti del Usl regionale in modo da dare indicazioni precise e aiutare le imprese a svolgere al meglio la loro attività.
Cna Nazionale si è impegnata per garantire in Italia la corretta applicazione del regolamento in modo da renderlo chiaro e compatibile con i processi di produzione ed ha inviato al Ministro della Salute e alla Commissione Europea richieste di chiarimento e di aggiustamento della normativa, con l’obiettivo di renderla più corretta e proporzionata allo standard delle imprese artigiane, che costituiscono l’ossatura del made in Italy di qualità., iniziando dalla ricalibrazione delle sanzioni, mantenendo comunque un alto standard di qualità e sicurezza per i consumatori. Tutto questo evitando costi eccessivi di certificazioni e analisi di laboratorio.
Al convegno sono intervenuti Gabriele Rotini e Roberto Rappuoli, rispettivamente presidenti nazionale e regionale di Cna Agroalimentare, Sabrina Cencini referente alimentare di Pratics Srl, Andrea Pericom responsabile Laboratorio Chimica, Alimenti, Sanità Pubblica Fi-Usl Toscana Centro, Duccio Meiattini Ad di Vismederi Srl.