Un altro durissimo colpo per la Puglia, punta di diamante dell’olio extravergine d’oliva di qualità a livello nazionale ed internazionale, che continua ad essere attaccata dal batterio xylella. “La Commissione Europea, oltre a decretare nuovamente il fallimento di chi era chiamato a controllare l’avanzata del batterio, certifica il pericolo di morte per altri trenta milioni di ulivi e settantamila aziende che vivono di olivicoltura”: a dirlo è il presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, Gennaro Sicolo, ha commentato la decisione della Commissione Europea di innalzare la zona cuscinetto fino alla piana di Monopoli.
“C’è grande preoccupazione per il futuro del nostro settore e per quello di migliaia di famiglie. La Provincia di Bari e la Provincia Bat, cuore olivicolo pugliese ed italiano, vengono adesso messe a repentaglio da questo batterio alimentato da irresponsabili, amministratori, politici e da qualche organizzazione agricola, che per troppo tempo hanno dato credito a teorie inesistenti invece di affrontare seriamente il problema. Mi auguro che il governo che sta per nascere, affronti la questione del batterio in maniera prioritaria poichè si tratta di una grande emergenza nazionale. Allo stesso modo spero che la Regione Puglia, da tempo colpevolmente silente, acceleri le procedure per le estirpazioni delle piante infette e che proseguano sia il monitoraggio, sia i controlli per verificare se siano in corso tutte le operazioni previste dal Decreto Martina al fine di contenere il batterio” -ha aggiunto il presidente del Cno-. È fondamentale dar seguito agli ultimi buoni propositi manifestati, sbloccando i fondi per il ristoro delle aziende colpite, sostenendo la ricerca seria per provare ad arginare il batterio, e iniziando concretamente il reimpianto delle varietà di ulivi resistenti nella zona infetta, per non perdere quella tradizione millenaria che ha da sempre contraddistinto la Puglia. È finito il tempo delle chiacchiere e delle discussioni, portate avanti soprattutto da chi non ha nemmeno titolo per parlare di scienza e ricerca: sappia però questa gente che, se l’epidemia non si fermerà, saranno proprio loro ad essere considerati come i criminali che hanno ucciso l’olivicoltura pugliese e italiana” -ha concluso il presidente del Cno-.
E’ il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a stabilire che è arrivato il momento di procedere all’individuazione delle responsabilità per la gravissima situazione. A questo punto, la necessità è quella di assumere provvedimenti straordinari a sostegno degli agricoltori e degli operatori del settore; tutto ciò in relazione alla decisione assunta a Bruxelles, dal Comitato per la salute delle piante, con la quale è stata estesa verso il Nord della Puglia la vigente area di quarantena. “Sono arrivati al pettine tutti i nodi provocati da inadempienze e superficialità che risalgono addirittura alla fine del 2015, quando la Commissione inviò all’Italia la prima lettera di costituzione in mora per il mancato adempimento degli obblighi in materia di lotta alla Xylella” conclude il Presidente di Confagricoltura, ricordando che da allora sono trascorsi più di due anni, e lo scorso 17 maggio è arrivato il formale deferimento alla Corte di Giustizia, per non aver impedito in modo adeguato la diffusione dell’organismo nocivo.