Le esportazioni Made in Italy sono calate dell’1,2% nel 2018 in Russia dove è in vigore l’embargo totale per una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, provenienti da UE, Usa, Canada, Norvegia ed Australia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014, più volte rinnovato. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo quadrimestre dell’anno in riferimento alle dichiarazioni del presidente Vladimir Putin sui rapporti tra Italia e Russia.
Le esportazioni italiane sono scese ad un valore di poco inferiore agli 8 miliardi di euro nel 2017, circa 3 miliardi in meno del 2013, l’anno precedente all’introduzione delle sanzioni che decise dall’Occidente per la guerra in Ucraina nei confronti della Russia che ha fatto scattare l’embargo.
Un blocco dannoso per l’Italia anche perché al divieto di accesso a questi prodotti – precisa la Coldiretti – si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni anche per i prodotti non colpiti direttamente, dalla moda alle automobili fino all’arredamento.
Alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni italiane in Russia – continua la Coldiretti – si sommano poi quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. La ripresa del dialogo è importante – conclude la Coldiretti – per sostenere la crescita del Made in Italy all’estero in un momento difficile per il commercio internazionale.