Innovazione agricola, cambiamenti climatici, nuove tecnologie e protocolli per la qualità del cibo e della nutrizione umana, gestione del suolo e delle risorse idriche e qualità degli ecosistemi. Sono questi i temi principali della rinnovata collaborazione fra il Crea, insieme ai Cnr, Enea ed Ispra, e la Fao.
Un giusto equilibrio La partnership, della durata di 3 anni, è fondata sulla condivisione delle conoscenze e sullo sviluppo di nuove iniziative basate su un approccio olistico alla sostenibilità per centrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Per far fronte alla crescente domanda di cibo nel 2050 la produzione agricola dovrà aumentare di circa il 50 per cento rispetto ai valori del 2012 (secondo le stime Fao). La ricerca, quindi, ricoprirà un ruolo cruciale per trovare il giusto equilibrio tra aumentare la produttività agricola, gestire in modo sostenibile le preziose risorse naturali e conservare gli ecosistemi. «Il trasferimento dell’innovazione verso gli agricoltori, i produttori a livello familiare e i piccoli proprietari – ha dichiarato Salvatore Parlato, Presidente del Crea – è di fondamentale importanza per imprimere un cambiamento significativo nei sistemi agricoli. Non vanno assolutamente trascurate, inoltre, le potenzialità offerte dai 4 maggiori enti di ricerca italiana, che sono in grado di realizzare a pochissima distanza dalla sede della Fao attività dimostrative e di formazione presso le aziende e i centri di ricerca del polo romano».