L’Oms e l’Onu hanno dichiarato guerra al diabete, al cancro e alle malattie cardiovascolari: i morti per queste malattie non trasmissibili dovranno diminuire di un terzo entro il 2030 e l’obiettivo dovrà essere raggiunto anche riducendo nella dieta l’apporto di grassi saturi, sale, zuccheri e alcol. Il problema è che anche alcuni prodotti italiani di alta qualità potrebbero ricevere il “bollino nero”. Come il Parmigiano reggiano, il Prosciutto di Parma, la pizza, il vino e l’olio d’oliva.
«ONU e OMS ritengono che facciano bene alla salute prodotti come la Coca Cola, o altri, perché “light” e poi ci condannano il Parmigiano ed altri prodotti dell’enogastronomia italiana per un grammo di sale di troppo. Noi non ci stiamo, su questo faremo una battaglia molto dura, perché qui c’è la volontà di ridimensionare i prodotti italiani. Da Ministro dell’agricoltura dico che siamo sotto attacco e se siamo sotto attacco contrattacchiamo. Il nostro obiettivo è quello di far capire al mondo che l’enogastronomia italiana è di qualità. Non voglio assolutamente fare un passo indietro. Non posso pensare che i nostri prodotti come il Grana Padano, il Parmigiano, il Prosciutto di Parma o l’olio vengano considerati come i prodotti chimici che spesso vengono venduti nei supermercati americani».
Così il Ministro Gian Marco Centinaio commentando la decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha paragonato il Parmigiano reggiano, il Prosciutto di Parma e l’olio d’oliva dannosi per la salute come le sigarette.