In Puglia i primi grappoli di Chardonnay e Pinot grigio sono già stati staccati, presto toccherà al famoso Primitivo e via via a tutte le altre varietà. La produzione di vino nel tacco d’Italia si prospetta molto buona, nonostante il clima instabile dei mesi scorsi. Si stimano quasi 8 milioni di ettolitri di vino a fronte dei 6.800.000 dello scorso anno (+15%). Anche in questa regione d’Italia si confermano, così, le valutazioni dell’Osservatorio del vino dell’Unione italiana vini (Uiv) e dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) che hanno previsto per il 2018 dai 47 ai 49 milioni di ettolitri di vino in Italia contro i 42,5 registrati nel 2017.
Nuove piante «Si preannuncia una vendemmia molto lunga che arriverà fino a metà ottobre. Sarà decisivo l’andamento climatico di agosto per determinare volumi e qualità. L’incremento delle produzioni in Puglia è, però, soprattutto la naturale conseguenza del considerevole incremento delle superfici vitate nella regione, in particolare nel Salento, e al lavoro dei Contoterzisti pugliesi che, negli ultimi due anni, hanno piantato letteralmente milioni di nuove piante», sottolinea il presidente dell’associazione dei Contoterzisti della Puglia Nicola Salatino che aggiunge come l’incremento delle superfici si traduca in un maggiore lavoro e responsabilità per la categoria: «Ci sarà molto lavoro per tutti i contoterzisti. Senza farci inutili guerre sui prezzi, ma cercando la giusta remunerazione, siamo chiamati a programmare e realizzare nel migliore dei modi ogni singolo intervento». In Puglia, negli ultimi anni è cresciuto anche il numero di macchine per la raccolta. «Per il risultato finale sarà determinante la professionalità degli agromeccaniciche dovranno garantire servizi specializzati e la disponibilità delle vendemmiatrici quando sarà raggiunto l’opportuno grado zuccherino dell’uva. Il mio invito è fare una raccolta tranquilla, perché alla fine ci sarà per tutti l’occasione per alzare i calici», conclude Salatino.
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