Tonnellate di riso rovinato e vecchio, non commercializzabile e di pessima qualità, provenienti dai paesi del Sud-Est Asiatico sono state scoperte dall’ICQRF, il dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaft, con le Capitanerie di Porto, l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza.
Durante una serie di controlli straordinari, effettuati dal 1 luglio nei punti di entrata del territorio, quali porti-aeroporti-valichi di frontiera, fino ai silos o magazzini di insilamento dei risi, su 70 campioni, tra le varietà Jasmin, Basmati, Thaibonnet, Lungo Surinam e altri risi, rappresentativi di circa 1100 tonnellate di prodotto controllato, sono risultati infatti assolutamente irregolari, per rotture e grani danneggiati superiori al limite di legge,
alcune tonnellate di prodotto di importazione. Per altrettanti quantitativi l’ICQRF ha inoltre riscontrato la falsa etichettatura italiana di riso di provenienza asiatica, segnalando alla Procura competente il reato.
«L’attività dell’ICQRF insieme con le Capitanerie di Porto, l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza, è di assoluta importanza nella tutela del made in Italy”. – E’ quanto ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari fortestali e del turismo, Gian Marco Centinaio commentando l’attività di controllo del ministero e delle forze dell’ordine. – “Non è possibile che entrino in Italia prodotti scadenti e non sicuri. La strada è quella degli accertamenti a campione, e se qualcosa non va, il prodotto non può entrare in Italia. Il nostro obiettivo è quello di tutelare la nostra agricoltura in Europa e nel mondo. Proprio per questo mi sono battuto per la nascita del marchio Riso Classico. La mia priorità è difendere gli agricoltori italiani e i consumatori», ha concluso Centinaio.