«Il rispetto del piano produttivo fino ad oggi ha portato, come previsto, grande equilibrio tra produzione e richiesta da parte del mercato (cresciuta in Italia da gennaio a luglio 2018 del 6,4% e all’estero del +7,7%). L’Assemblea, recependo i risultati di questa virtuosa e ordinata gestione, ha approvato un nuovo piano produttivo 2019-2021 che premierà la qualità, dimostrando di aver ben compreso che, come ci dicono i numeri, una produzione governata sulla base dell’andamento del mercato è indispensabile per evitare effetti devastanti, a maggior ragione dopo la cessazione del regime delle quote latte».
Con queste parole Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, è intervenuto all’Assemblea Generale del Consorzio tenutasi oggi a Desenzano del Garda alla presenza dei rappresentanti dei caseifici che fanno parte del Consorzio, dei rappresentanti delle organizzazione agricole e dell’Assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi. Numerose le tematiche trattate e ancora grande il consenso raccolto per i dati presentati, che confermano il Grana Padano prodotto Dop più consumato del mondo, stimando una produzione 2018 attorno ai 5 milioni di forme ed un export lanciato a superare 1 milione 900mila forme, pari al 40,5% del totale marchiato.
«Nel 2009 la produzione era di 4.227.920 forme – continua Baldrighi. Nel 2018, dopo quasi 10 anni, stimiamo di arrivare attorno a 5 milioni di forme, ben oltre 770mila forme in più. Inoltre, la remunerazione media del latte a Grana Padano da parte delle cooperative è stata in questi anni nettamente superiore al prezzo del latte destinato ad altre produzioni lattiero casearie. Questi numeri sono il risultato più tangibile dell’adozione dei piani produttivi. L’elasticità consentita dalla differenziata, le compensazioni e le riassegnazioni di fine anno, consentono di crescere a chi liberamente decide di farlo. Questo Piano Produttivo, in particolare, premierà chi produrrà qualità, concedendo una percentuale superiore di quota produttiva a chi rispetterà parametri qualitativi in misura maggiore».
«Una novità assoluta – aggiunge il presidente Baldrighi – è l’introduzione di nuovi criteri nella valutazione tecnica del formaggio che dovrà diventare Grana Padano, basati su indicatori organolettici che completeranno il processo. Esperti del Consorzio stileranno un’attenda analisi di tali parametri che poi verrà validata dall’Istituto Zooprofilattico. L’obiettivo è quello di garantire in modo ancora più severo il consumatore rispetto alla qualità assoluta del nostro formaggio».
«Altro tema che ha ottenuto unanime consenso dell’Assemblea – prosegue Baldrighi – riguarda le proposte e gli impegni di modifica del disciplinare per essere ancora più attenti al benessere animale e al rispetto verso l’ambiente. Oltre alle modifiche già all’esame della UE da aprile 2018, abbiamo definito alcuni impegni di modifica da attivare al termine dell’iter attualmente in corso, come ad esempio, per citarne alcuni: un adeguamento nell’ alimentazione delle bovine; l’introduzione della valutazione annuale di tutti gli allevamenti con possibilità di certificazione dei caseifici per ottenere claims «Benessere animale in allevamento» sul Grana Padano DOP; l’individuazione delle azioni di miglioramento e tempi di adeguamento per le stalle che non raggiungono il punteggio minimo previsto; la valutazione come possibile requisito nel Disciplinare di Produzione».
«Grana Padano a livello internazionale continua a crescere perché viene identificato come sinonimo di altissima qualità – conclude il presidente Baldrighi. Agire in modo coordinato e coeso, sui mercati, nella promozione e nella tutela del prodotto, ci consentirà di affrontare le nuove sfide che verranno, con spirito moderno ed innovatore, come siamo abituati a fare, da sempre».