Da tutto il mondo per “imparare” l’accoglienza in campagna. Il modello agrituristico italiano negli anni ha fatto da vero e proprio format per tanti Paesi che negli anni si sono avvicendati per scoprire i segreti di un settore che ha cambiato il modo di vivere l’Italia a partire proprio da uno dei valori più importanti: l’agricoltura e la campagna. Il segreto del successo: la formazione. La riflessione arriva dagli organizzatori di AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale al via ad Arezzo Fiere e Congressi dal 15 al 16 novembre prossimi con una versione rinnovata. «Da oltre quindici anni abbiamo creato uno strumento di miglioramento per tutte le imprese del settore che ad AgrieTour oltre ad ampliare la propria offerta l’hanno potuta migliorare grazie ai momenti di formazione e di crescita – spiega il presidente di Arezzo Fiere, Andrea Boldi – con i master e i seminari tenuti dai massimi esperti delle materie che si intersecano a questo mondo».
I master di AgrieTour Dalla legislazione alla promozione via web, passando per le pratiche sostenibili fino ad arrivare all’agricoltura sociale. Sono solo alcuni delle decine di argomenti trattati negli anni di AgrieTour e che anche quest’anno dal 15 al 16 novembre gli operatori del settore potranno ritrovare all’interno dell’unico appuntamento italiano pensato proprio per la crescita dell’offerta. In programma quest’anno appuntamenti sulle tecniche di analisi e valutazione della customer satisfaction; ancora sui modelli di turismo esperienziale. L’importanza dello storytelling della propria azione e come incrementare il fatturato del 20% in poche mosse. Ancora l’innovazione tecnologica nei laboratori alimentari o come promuovere l’analisi sensoriale nell’approccio con il cliente. Alcuni master affronteranno invece l’importanza della gestione dei social network, poi la ristorazione leggera e la somministrazione di prodotti tipici. Infine come sviluppare la fattoria didattica e alcuni saggi sull’educazione nutrizionale.
Il nuovo format di AgrieTour Si parte dal fiore all’occhiello di AgrieTour, il workshop B2B, potenziato il modello che vedrà ancora una selezionata e cospicua presenza di buyer provenienti da tutto il mondo interessati a scoprire l’offerta nazionale. Il modello sarà quello del “matching day” con presentazioni dedicata ai buyer a cura dei territori presenti in fiera e del tradizionale B2B per le aziende che potranno creare una agenda prima della fiera. Prosegue l’attività di aggiornamento con approfondimento dei contenuti e degli strumenti tecnico professionali con convegni, seminari (il tema sarà quello del “Buon cibo italiano” in concomitanza con l’anno del cibo italiano promosso da Mipaaf) ed eventi promozionali come il campionato di cucina contadina sotto il patrocinio di “Anno del cibo – Vetrina Toscana”. Proseguiranno le attività dei master dedicati agli imprenditori con offerta sulle novità in ambito normativo e fiscale, analisi di mercato e area tecnica e gestionale. Una App per interagire prima, durante e dopo la fiera. Tra le tante novità della prossima edizione di AgrieTour anche l’applicazione che renderà tutto più semplice e interattivo. L’applicazione, scaricabile gratuitamente dal portale di AgrieTour, (link) è pensata sia per gli operatori che per i privati che prenderanno parte alla fiera.
I numeri di un settore in continua crescita. Continua anche nel 2017 il trend di crescita del settore agrituristico registrato negli ultimi anni, sia per il numero di strutture che per le presenze dei clienti e il suo valore economico. Nel 2017 sono 23.406 le aziende agrituristiche autorizzate, 745 in più rispetto all’anno precedente (+3,3%). L’incremento è dato dalla differenza tra le 2.121 nuove autorizzazioni e le 1.376 cessazioni. I comuni nel cui territorio sono localizzate le aziende agrituristiche sono 4.893, rispetto all’anno precedente sono 27 in più (+0,6%). Le presenze dei clienti negli agriturismi ammontano a 12,7 milioni (+5,3% rispetto al 2016), come emerge dall’indagine Istat sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi. I conti economici dell’agricoltura consentono di misurare la dimensione economica del settore agrituristico che è pari nel 2017 a 1,36 miliardi di euro, in crescita del 6,7% sul 2016.
Agrituristi: sempre più stranieri. Continua il trend positivo di arrivi e presenze dei clienti negli agriturismi registrato senza interruzioni nell’ultimo decennio, con un incremento complessivo di 4,5 milioni di presenze (+54,1%). La rilevazione 2017 sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi evidenzia, per gli agriturismi, 3,2 milioni di clienti o arrivi (+0,2 milioni sul 2016, pari a +6,7%) e 12,7 milioni di presenze o notti trascorse in azienda (+0,6 milioni rispetto all’anno precedente, pari a +5,3%). La permanenza media negli agriturismi (numero medio di notti trascorse) è di 3,9 notti (erano 4 nel 2016). I clienti esteri sono 1,5 milioni a fronte di 1,7 milioni di clienti italiani. Per le presenze e la permanenza media la situazione invece si inverte. I clienti provenienti da altri Paesi realizzano 7,3 milioni di presenze, con una permanenza media di 4,9 notti, mentre quelli italiani raggiungono 5,4 milioni di presenze ( permanenza media di 3,1 notti). Si può quindi affermare che gli stranieri frequentano gli agriturismi un po’ meno degli italiani ma vi si fermano per più giorni.
Il valore di fare agriturismo. Il I Rapporto Ismea – Rete Rurale Nazionale evidenzia come nell’agriturismo la multifunzionalità trova la declinazione della sostenibilità in termini quali acqua, biodiversità, clima, diversificazione, educazione, inclusione, paesaggio, qualità, suolo e turismo. Le strutture sono presidio e tutela del paesaggio agrario con oltre 310mila ettari con destinazione produttiva e ambientale, coltivati, curati e ospitali e hanno un forte valenza sociale con la creazione di nuova occupazione con 8.159 aziende (36%) a conduzione femminile, con un incremento al Sud del 6,4% rispetto al 2015. Gli agriturismi esprimono, poi, il loro valore nel mantenimento dell’agricoltura di piccole dimensioni dal momento che il 50% delle aziende agrituristiche opera su superfici fino a 5 ettari, in particolare mantengono attività umane nelle aree rurali (spesso svantaggiate) visto che sono 2.624 (63%) i Comuni classificati come aree interne che ospitano almeno un agriturismo e che sono 7.188 (32%) le aziende che si trovano in aree montane. Da non trascurare, inoltre, che un agriturismo su due si trova in Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti. In termini di sostenibilità, infine, il 25% delle aziende agrituristiche (e delle fattorie didattiche) pratica agricoltura biologica (le aziende agricole biologiche sono il 3,6% del totale, una su ventotto).
In Toscana «Il grafico dell’agriturismo toscano continua a muoversi verso l’alto. Gli ultimi dati Istat segnalano una crescita nelle presenze (siamo a 3,9 milioni annui), nella ricettività (sono 4.568 gli agriturismi) e nel fatturato (intorno a 350 milioni). Sono dati importanti, che non solo confermano il primato della Toscana nell’offerta agrituristica italiana, ma anche la capacità della nostra regione di dare una risposta positiva alle domanda del mercato, attraverso un’offerta sempre più diversificata» ha sottolineato Marco Remaschi, assessore all’agricoltura della Regione Toscana.
AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, vanta la stabile collaborazione con Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, ISMEA, Regioni, Enti ed Associazioni di categoria. Durante l’edizione 2017 hanno preso parte al Salone nazionale dell’agriturismo circa 100 buyers da tutto il mondo. Si sono svolti nei padiglioni di Arezzo Fiere oltre 2.500 gli appuntamenti che preannunciano un consolidamento dell’agriturismo italiano nei gusti dei turisti di tutti i continenti anche per le prossime stagioni.