«Gli olivicoltori non sono cittadini di serie B e meritano la massima attenzione delle istituzioni, a tutti i livelli, sia nazionale che regionale: a nove mesi dalla gelata che ha distrutto i campi e dimezzato la produzione, e i cui effetti dureranno per diversi anni, non c’è ancora un euro di ristoro». Il presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, lancia ancora l’allarme sulla situazione di numerose aziende olivicole, soprattutto in Puglia, che da mesi vivono in condizioni disperate a causa degli effetti dell’ondata di gelo di fine febbraio 2018.
«Come è noto, la gelata ha provocato ingenti danni agli ulivi in tutta Italia, in particolare in Puglia, il polmone olivicolo nazionale, dove il gelo di Burian, purtroppo, è stato accompagnato nel corso dei mesi da bombe d’acqua, grandinate, venti e altri eventi atmosferici straordinari che hanno peggiorato la situazione creando danni da oltre 1 miliardo di euro», ha rimarcato il presidente della prima organizzazione dell’olivicoltura italiana.
«Assistiamo in queste settimane a rimpalli di responsabilità, a probabili e reiterati ritardi della Regione e a burocrazia troppo lenta e a pagarne le conseguenze sono le famiglie, i lavoratori agricoli, le cooperative, i frantoi», ha denunciato Sicolo.
«Ad oggi non ci sono notizie sulla richiesta legittima di stato calamità naturale avanzata per cercare di coprire le ingenti perdite ambientali e materiali in Puglia – ha ribadito il Presidente Sicolo -. A che gioco stiamo giocando? Perché considerare gli olivicoltori cittadini di serie B?. Chiediamo al Governo di non abbandonare gli olivicoltori e di inserire tutte le zone colpite dalla gelata, in particolare la Puglia gravemente danneggiata, nello stesso decreto del Consiglio dei Ministri riguardante le Regioni flagellate in questi giorni dall’ondata di maltempo, a cui va la massima solidarietà, o in una specifica voce nella Legge di Bilancio», ha concluso il presidente di Italia Olivicola.