Ecco, virgolettata, la notizia letta sulla newsletter de Il Corriere vinicolo, pubblicata oggi: “Sui 510 milioni di euro disponibili nel quinquennio di programmazione 2014/18, tra dotazione nazionale e regionale, per i piani di investimento sui Paesi terzi ne sono stati utilizzati a conti fatti 421. In saldo positivo ristrutturazione e investimenti. Castelletti: “Urgono azioni correttive, bene decisione Mipaaft di indire confronto con Regioni, Agea e filiera”.
Nel frattempo va in crisi e poi chiude l’Ente Mostra Vini -Enoteca Italiana di Siena, l’Ente con la sua struttura, impegnato sin dalla 1933, nella promozione e valorizzazione, prima dei Vini tipici e di pregio italiani e poi di quelli a denominazione di origine. A questi ultimi dedica l’organizzazione di oltre venti edizioni de “La Settimana dei Vini di Siena”. Il momento di confronto tra studiosi, esperti e produttori di vini, italiani e del mondo, che ha contribuito,e non poco,a dare il via, nella seconda metà degli anni ’80, al Rinascimento del vino italiano ed alla sua conquista, con i mercati, dell’immagine di qualità e pregio che oggi vive nel mondo.
Con quei 90 milioni L’Ente- Enoteca, nelle mani di Presidenti come Mencaraglia, Margheriti, Tattarini e i tanti bravi consiglieri che hanno collaborato con questi appassionati e capaci amministratori, avrebbe continuato a volare nel mondo grazie, anche, alla ricca professionalità del personale, parte dei quali messi in mezzo alla strada dall’essere distratti di quelli che hanno la responsabilità di un fallimento. Sono tanti, non solo a Siena, ma, anche, in Regione, a Roma.