«Abbiamo molto apprezzato la visita all’Eima del ministro Gian Marco Centinaio e abbiamo posto le basi per una collaborazione che ci auguriamo possa portare buoni frutti per l’industria della meccanica agricola e per l’agricoltura italiana». Queste le dichiarazioni del presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti al termine del tour fra i padiglioni di EIMA International nel quale ha potuto illustrare al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e del Turismo la sconfinata varietà di macchinari per ogni tipo di lavorazione.
«Non esiste agricoltura senza meccanica agricola – ha detto Malavolti – e occorre per questo sviluppare politiche per il settore primario che concepiscano la meccanizzazione come elemento strutturale». Tra le questioni più urgenti quella relativa alla sicurezza sul lavoro. Negli incontri che si stanno svolgendo a Bologna nell’ambito dell’EIMA emerge infatti il dato sugli incidenti in agricoltura (200 morti in media ogni anno), incidenti in gran parte causati dall’uso di macchine vecchie e mai revisionate. Uno dei punti chiave della “Campagna sicurezza”, lanciata con un evento promosso da FederUnacoma, è lo sblocco dei decreti attuativi per la revisione obbligatoria delle macchine agricole. Il decreto per la revisione è stato approvato nel 2015, e si aspetta da quasi tre anni e mezzo che divenga operativo.
«Sono certo che a partire da oggi – ha detto Malavolti – su questa e su molte altre questioni che riguardano la meccanica agricola, vedi la compatibilità delle nuove norme con le caratteristiche dei mezzi agricoli, la razionalizzazione delle pratiche per l’erogazione dei PSR, i fondi per la ricerca ed altro, si possa lavorare in sintonia con il Ministero e con il Governo. “Nell’incontro di oggi è emersa una particolare attenzione e capacità propositiva da parte del Ministro Centinaio per quanto riguarda il mondo giovanile – ha concluso Malavolti – e questo è un aspetto che ho particolarmente apprezzato, perché uno degli obiettivi strategici della nostra economia agricola è proprio quello di incoraggiare l’avvento di una nuova generazione di agricoltori, motivati e aperti all’innovazione».