Secondo i dati emersi nel corso dell’Osservatorio sui giovani agricoltori Nomisma-Edagricole tenutosi ad Eima – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – le aziende agricole italiane gestite da under 35 rappresentano il 10% delle imprese nostrane del comparto agroalimentare, ma hanno valori di produzione pari al doppio della media (100 mila euro contro 45 mila euro).
Questi dati – continua Tiso – evidenziano ancora una volta la capacità di queste imprese di diversificare puntando su un approccio più innovativo e tecnologico del tradizionale. Inoltre, come comprovato proprio dai dati dell’Osservatorio, le aziende a conduzione giovanile sono divenute sempre più strutturate e lavorano ormai su un’ampia vastità di terreni (22 ettari contro la media degli 11 nazionali). Tra le loro caratteristiche c’è anche quella di identificarsi con il nuovo paradigma agroecologico e di avanzare velocemente in merito alla capacità di abbinare la modernizzazione dei processi di produzione alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente. Naturalmente, è bene sottolinearlo, per continuare in questa direzione hanno bisogno di essere sostenute con provvedimenti ad hoc, che ci auguriamo divengano presto parte integrante anche della nuova Pac.
Come Confeuro – conclude Tiso –, nell’interesse dell’agricoltura e di tutti i cittadini, continueremo a porre l’accento su questi argomenti e ad insistere perché la politica nazionale ed europea identifichino il rilancio del primario nella valorizzazione del ruolo dei giovani agricoltori.