Eleganti, equilibrati, aromatici e pronti per affrontare con orgoglio un lungo invecchiamento. Avranno queste caratteristiche i vini dell’annata 2018 prodotti nel Collio Friulano.
«L’annata 2018 si rivela eccellente per le uve rosse grazie anche a un perfetto andamento climatico del mese di settembre – senza pioggia e con alte temperature -. I vini bianchi saranno caratterizzati da un moderato contenuto alcolico, acidità equilibrata ed espressione aromatica importante soprattutto per Friulano, Malvasia e Sauvignon; in linea con la vendemmia 2017» spiega Robert Princic, presidente del Consorzio del Collio.
Nel 2018 la produzione di uva nel Collio ha registrato un aumento del +10-15% rispetto al 2017 (annata ricordata come la seconda più scarsa dal Dopoguerra a oggi). Le differenze fra una zona e l’altra sono limitate e dovute esclusivamente a fenomeni di grandine tra i mesi di giugno e luglio che, in alcune aree, hanno fortemente compromesso il quantitativo di uva sulle piante.
La stagione è stata favorevole fin dall’inizio con temperature al di sopra della media nel periodo del germogliamento. Da metà aprile, poi, il particolare innalzamento termico ha comportato un rapido accrescimento vegetativo e, di conseguenza, una fioritura breve e anticipata di circa dieci giorni rispetto alla media storica. La natura è stata benigna anche nel periodo fra maggio e luglio; in questi mesi la distribuzione delle piogge è stata regolare e la temperatura nella media. I primi accenni di invaiatura si sono registrati attorno ai primi giorni di luglio, in leggero anticipo rispetto al solito. Il caldo record della prima decade di agosto ha fortemente condizionato il processo di maturazione dell’uva che è arrivata alla fase vendemmiale perfettamente sana. L’uva dell’annata 2018 si caratterizza per stato vegetativo e fitosanitario equilibrati e ottimali, con solamente qualche focolaio di oidio che ha colpito i vigneti già storicamente toccati dalla malattia. Anche le rare infezioni di botrite sul grappolo osservate all’inizio di luglio si sono asciugate grazie alla corretta riduzione della chioma con la potatura verde che ha favorito l’areazione e la disidratazione degli acini colpiti dal fungo. Rare anche le infezioni da black rot trovate solo in qualche vigneto, ma comunque ben gestite.