«Il Veneto è la prima regione in Italia nella gestione dei fondi europei per lo sviluppo rurale. Dei 1169 milioni a disposizione, il Veneto ha già impegnato quasi un miliardo, superando nei tempi e nella spesa gli obiettivi fissati dalla Ue per fine anno». A fare il punto sull’attuazione in Veneto del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, a due dalla scadenza del ciclo programmatorio, è l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan, incontrando gli operatori dell’informazione nell’Hybrid Tower, il grattacielo di Mestre.
Al 30 settembre 2018 lo stato di avanzamento della spesa del Psr veneto era del 38,5 per cento, rispetto ad una media nazionale del 20 per cento. «Con 27 domande di aiuto soddisfatte, tempi medi di pagamento di 45 giorni, 67 bandi già attivati – ha sottolineato Pan – il Programma di sviluppo rurale del Veneto per il 2014-2020 si sta dimostrando un grande investimento per la sostenibilità dell’agricoltura, il rinnovamento delle aziende del territorio, il ritorno dei giovani al primario, e lo sviluppo locale, comprese quelle montane».
Tra gli indici che fanno del Veneto il ‘vagone di testa’ nel raggiungimento degli obiettivi di spesa dei fondi comunitari, l’assessore ha citato in particolare quelli relativi a giovani e aziende: i giovani agricoltori che si sono insediati in Veneto grazie ai fondi del Psr sono attualmente 1101 (rispetto ai 1100 previsti negli obiettivi iniziali); le imprese che hanno conquistato nuove certificazioni di qualità migliorando quindi i propri prodotti e la propria capacità di produzione sono 147 (36 in più di quanto preventivato); i progetti di ammodernamento hanno coinvolto 1434 aziende (il 72 per cento in più di quanto previsto nel 2014); gli ettari di superficie agricola impegnati in colture biologiche o in interventi agroclimatici di rispetto ambientale, grazie al Psr, sono 87.291, pari al 39 per cento in più di quanto programmato.
«Per lo sviluppo e la competitività dell’agricoltura veneta lo strumento del Psr, finanziato al 43 per cento dall’Unione Europea, al 40 per cento dallo Stato e al 17 per cento dalla Regione Veneto, rappresenta – sottolinea Pan – una leva finanziaria e di innovazione produttiva di grande importanza, soprattutto perché gestita con efficacia e tempismo, in sinergia con i tutti i soggetti protagonisti del mondo agricolo».
«Guardo perciò con grande attenzione e preoccupazione alle prospettive di taglio del budget comunitario per la Pac – conclude l’assessore veneto – e ai nuovi orientamenti della politica europea. Ho chiesto al ministro per le politiche agricole Marco Centinaio di vigilare sui nuovi orientamenti della Pac 2021-2027 e di difendere gli interessi e le esigenze dell’agricoltura italiana, a fronte del grande impegno di rinnovamento e trasformazione in atto nelle nostre aziende».