L’agriturismo contribuisce alla crescita e al successo del turismo enogastronomico italiano tanto che i turisti scelgono la meta in base al cibo di un luogo. Secondo Tripadvisor, 8 turisti su 10 scelgono in base alla reputazione che una destinazione o una struttura ricettiva hanno per quanto riguarda il cibo. E anche il 30% delle esperienze di Airbnb sono legate al cibo. E’ quanto emerge da AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo che chiude oggi ad Arezzo Fiere e Congressi.
Per quanto riguarda l’agriturismo italiano, l’offerta cresce in quasi tutte le regioni arrivando a sfiorare le 24mila strutture, aumentano i posti letto, e si conferma un comparto che attira ancora investimenti grazie anche ai Psr, i piani di sviluppo regionali. Il volume di affari complessivo vale 1,4 miliardi di euro con una crescita del 6,7% rispetto allo scorso anno e costituisce una delle attività più produttive in valore economico dell’intera gamma di attività connesse a quella agricola.
I dati evidenziano come l’agriturismo cresce più velocemente del turismo in generale, +6-7% degli agriturismi contro un + 4-5% in generale del turismo in Italia. Per quanto riguarda le presenze, aumentano sia gli stranieri, sia gli italiani con un soggiorno medio di 4 giorni. Il comparto ha fatto registrare oltre 110 milioni di presenze e ha sviluppato un fatturato di 12 miliardi di euro. Le strutture italiane sono appetibili soprattutto all’estero e il dato nuovo è la crescita dei Paesi emergenti. Aumenta il numero di chi arriva dalla Polonia, dalla Norvegia e dalla Danimarca. In crescita anche i turisti da Croazia, Cina, Brasile, Russia che si affiancano a mercati consolidati di Germania, Francia, Belgio.
Il I Rapporto Ismea – Rete Rurale Nazionale evidenzia come nell’agriturismo la multifunzionalità trova la declinazione della sostenibilità in termini quali acqua, biodiversità, clima, diversificazione, educazione, inclusione, paesaggio, qualità, suolo e turismo. Le strutture sono presidio e tutela del paesaggio agrario con oltre 310mila ettari con destinazione produttiva e ambientale, coltivati, curati e ospitali e hanno un forte valenza sociale con la creazione di nuova occupazione con 8.159 aziende (36%) a conduzione femminile, con un incremento al Sud del 6,4% rispetto al 2015. Gli agriturismi esprimono, poi, il loro valore nel mantenimento dell’agricoltura di piccole dimensioni dal momento che il 50% delle aziende agrituristiche opera su superfici fino a 5 ettari, in particolare mantengono attività umane nelle aree rurali (spesso svantaggiate) visto che sono 2.624 (63%) i Comuni classificati come aree interne che ospitano almeno un agriturismo e che sono 7.188 (32%) le aziende che si trovano in aree montane. Da non trascurare, inoltre, che un agriturismo su due si trova in Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti. In termini di sostenibilità, infine, il 25% delle aziende agrituristiche (e delle fattorie didattiche) pratica agricoltura biologica (le aziende agricole biologiche sono il 3,6% del totale, una su ventotto).