«Con le nuove disposizioni contenute nel decreto sulle produzioni bio, firmato dal ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, la produzione del frumento duro biologico in Sicilia potrebbe ridursi di un terzo», lo afferma Salvatore Massimino, rappresentante della FNP Cereali Alimentari dei Giovani di Confagricoltura Anga.
«Il nuovo decreto ministeriale stabilisce, infatti, che la medesima specie può essere coltivata sulla stessa superficie solo dopo l’avvicendarsi di almeno due cicli di colture principali di specie differenti», spiega Massimino.
«Con il nuovo decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 5 settembre scorso, è stata quindi apportata una sostanziale modifica che di fatto limita di molto la possibilità di eseguire la pratica del sovescio (durata minima 70 giorni) che gli agricoltori avevano iniziato ad attuare dall’entrata in vigore del precedente DM del 2009 e che consentiva – ancorché tra mille difficoltà – di coltivare grano duro con cadenza biennale”, aggiunge il rappresentante dei giovani di Confagricoltura.
A conferma della delicatezza della situazione è intervenuto il presidente di Confagricoltura Sicilia Ettore Pottino. “A ridosso delle semine e con un quadro normativo estremamente incerto bisogna adoperarsi con massima tempestività per dare la possibilità ai nostri imprenditori di fare le corrette scelte agronomiche. Non è possibile – continua Pottino – che con colture da sovescio in atto – il DM è stato pubblicato il 5 settembre – non sappiamo se la pratica adottata sia valida o meno per l’annata agraria corrente. A tal proposito stiamo preparando un’interrogazione al Ministero attraverso la Federazione Nazionale di Prodotto Agricoltura Biologica di Confagricoltura per avere precisazioni in merito».
La posizione assunta da Confagricoltura Sicilia e dal Rappresentante FNP Cereali Alimentari dei Giovani di Confagricoltura – ANGA è chiara, i vincoli pedoclimatici del nostro territorio rendono estremamente difficoltosa l’individuazione di coltivazioni alternative al grano duro, pertanto è necessario che venga concessa la possibilità di coltivare tale specie ad anni alterni, al fine di mantenere vitali intere comunità rurali che da essa dipendono.
Per fronteggiare la situazione il 31 otobre è stato convocato un tavolo tecnico dal Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia – Carmelo Frittitta – al quale hanno preso parte Confagricoltura, le altre principali sigle sindacali, l’associazione Simenza – il CREA – ACM (Centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee), l’Istituto Ballatore ed i dipartimenti di Agraria delle Università di Catania e Palermo Dall’incontro è emersa la volontà unanime di presentare richiesta ufficiale al Mipaaft per la concessione di una deroga. Definiti gli aspetti salienti della richiesta, in questi i docenti dei Dipartimenti di Scienze Agrarie di Palermo e Catania – Gaetano Amato e Salvatore Luciano Cosentino – sono passati alla redazione del documento ufficiale da presentare.