Il Crea partecipa a Roma, dal 21 al 23 novembre prossimi, al Simposio FAO su “Agricultural Innovation for Family Farmers”.
“Non si può fare innovazione senza tenere conto che nel mondo, così come in Italia, le aziende agricole familiari rappresentano la stragrande maggioranza del totale – ha affermato il presidente Crea Salvatore Parlato –. Per questo la ricerca deve impegnarsi a elaborare soluzioni per i grandi problemi dall’agricoltura mondiale, come per esempio il cambiamento climatico, che siano alla loro portata, facili da trasferire e da applicare”.
La partecipazione del Crea si colloca nell’ambito del Memorandum of Understanding, sottoscritto con la FAO dai principali 4 Enti di Ricerca che si occupano di agricoltura ed ambiente in Italia (CREA, CNR, ENEA, ISPRA) al fine di promuovere azioni concrete di cooperazione internazionale sul contrasto della fame e l’azzeramento della povertà, in collaborazione con la Rappresentanza Italiana presso le Nazioni Unite.In questo quadro, il CREA, con gli altri Enti del Memorandum, metterà a disposizione 10 borse di studio per giovani ricercatori provenienti da Paesi in via di sviluppo, da formare presso le loro strutture di ricerca.
Nella 3 giorni romana, l’esperienza della ricerca CREA a sostegno dell’agricoltura familiare italiana, vero motore delle eccellenze made in Italy, sarà al centro di diversi momenti.Alla tavola rotonda del 21 novembre, la Alessandra Gentile, vicepresidente Crea, illustrerà le innovazioni già trasferibili alle realtà produttive (agricoltura digitale, biotecnologie pulite, tecnologie per la trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari, riciclo degli elementi nutritivi, processi a basso costo energetico, ecc.).La sera del 21, dalle 18 alle 20, Crea ed ISPRA, grazie alla disponibilità della FAO, presenteranno ai delegati le innovazioni più interessanti nelle filiere agroalimentari. Inoltre, saranno offerti cibi tipici italiani legati alla dieta mediterranea, patrimonio UNESCO e a tecnologie innovative che possano aprire all’Italia nuovi scambi tecnico-scientifici, ma anche opportunità commerciali con altri Paesi.Infine, sabato 24 novembre, sarà organizzata per 50 delegati del Simposio, scelti dalla FAO, una escursione tecnico-scientifica al polo Crea di Tor Mancina per visitare i Centri di ricerca di Zootecnia e Acquacoltura ed Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari nonchè l’azienda agraria. Scopo della visita è anche quello di presentare alle organizzazioni internazionali le potenzialità che il polo tecnologico romano degli Enti di Ricerca ed in modo particolare quello di Tor Mancina può svolgere nel trasferimento dell’innovazione, innescando un percorso virtuoso di collaborazione tra Paesi in via di sviluppo e l’Italia.