Risultato storico per il Consorzio Tutela Formaggio Asiago, che annuncia il pieno riconoscimento e la tutela della denominazione Asiago in Messico nell’ambito dell’accordo globale tra UE e Messico. Partiti da una situazione oggettivamente difficile nella quale, la mancanza di una tutela legale e un dazio del 120% rendevano di fatto impossibile l’ingresso nel paese, si è giunti, grazie all’incessante attività di tutela e promozione del Consorzio di Tutela, supportata dalle istituzioni ministeriali italiane, al pieno riconoscimento e protezione del formaggio Asiago in tutto il paese, con l’inserimento della specialità nell’ambito dell’accordo UE-Messico e la possibilità di rientrare quindi nella quota di 20 mila tonnellate di prodotto esportabile a dazio zero. Paese con 120 milioni di abitanti ed oltre 10 milioni di consumatori potenziali di prodotti di alta gamma, il Messico già conosce e apprezza il nome Asiago, grazie all’azione del Consorzio di tutela che, in questi anni, ha partecipato a incontri bilaterali Italia-Messico, attivato un articolato programma di promozione, esposto a fiere di settore come Expo Antad Alimentaria Mexico 2017 e garantito la presenza continuativa in loco di proprio personale. Il tutto ha consentito, nel 2016, una riclassificazione della categoria doganale passata dal 120% al 45% e un sostanziale impulso alle esportazioni della specialità. Nell’ultimo periodo, infatti, l’export di Asiago DOP in Messico ha visto una crescita del 58% a volume (dati Istat-aggiornamento agosto 2018) in un paese che, dal 2012 al 2017, ha fatto segnare un + 26% nel consumo pro capite di formaggio.
«Siamo molto soddisfatti – afferma Fiorenzo Rigoni, Presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago – per questo risultato che premia anni di duro lavoro. Abbiamo dimostrato che la strada del dialogo, del lavoro costante e coerente, vince. Una volta di più, testimoniamo con i fatti che promozione e tutela sono due facce della stessa medaglia. Ora sta ai nostri soci concentrarsi su un decisivo rafforzamento delle esportazioni cogliendo le grandi opportunità che l’alto livello di notorietà e di prestigio internazionale conquistati in questi anni dall’Asiago DOP permette di ambire».
Il percorso di accreditamento è stato avviato nel 2014, quando il Consorzio Tutela Formaggio Asiago ottenne la registrazione della denominazione d’origine presso l’OMPI (Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, agenzia delle Nazioni Unite) e il conseguente riconoscimento alla protezione nell’ambito dell’Accordo di Lisbona garantendo, di fatto, il pieno ed esclusivo diritto alla commercializzazione attraverso l’uso della denominazione Asiago. Da quel momento, il Consorzio ha dato il via ad un’intensa azione di difesa legale contro l’importazione in Messico di prodotti fraudolenti, seguita da vittorie e dalla rinuncia alla commercializzazione di prodotti evocativi da parte di alcune insegne distributive. Nonostante ciò, il Consorzio ha dovuto fronteggiare durissime azioni di contrasto che hanno portato alla richiesta all’Istituto Messicano della Proprietà Industriale (IMPI) di considerare Asiago denominazione “di uso comune” arrivando alla messa in discussione dell’adesione del Messico all’Accordo di Lisbona. Diversamente, proprio la protezione assicurata dall’Accordo di Lisbona dell’OMPI è stata mantenuta ed assicurata dalla Corte Suprema messicana che ha, di fatto, creato un precedente decisivo per l’inserimento di Asiago nel nuovo accordo UE-Messico, dopo che la specialità era già entrata nella lista delle trecentoquaranta denominazioni di origine per le quali l’Unione Europea aveva chiesto il riconoscimento da parte messicana nell’ambito del nuovo accordo e dei nove formaggi europei riconosciuti e protetti.
Italia e Messico condividono una comune attenzione alla cultura gastronomica e da qui, ora, è necessario partire per offrire nuovi scenari di sviluppo facendo tesoro delle relazioni commerciali tra Ue e Messico all’interno delle quali, dal 2000, data di entrata in vigore della prima intesa commerciale bilaterale, secondo la Commissione Europea, l’interscambio è cresciuto ad un tasso annuale dell’8% facendo del Messico il secondo partner commerciale in America Latina per la UE dopo il Brasile.