«Ci troviamo d’accordo sull’opportunità di valorizzare le acque interne e le loro prossimità anche mediante la promozione delle attività turistiche legate alla pesca professionale e sportiva, in quanto a nostro avviso questo potrà creare un volano di sviluppo, anche economico, per molte aree del nostro Paese particolarmente vocate da questo punto di vista». Questa la posizione espressa da Agrinsieme, illustrata in occasione dell’audizione informale in Commissione Agricoltura del Senato sul disegno di legge con norme generali per la protezione e la conservazione della fauna ittica nelle acque interne.
«Accogliamo con interesse questa proposta legislativa che si pone come obiettivo principale non solo e non tanto la lotta alla pesca illegale, il cosiddetto bracconaggio ittico, ma più in generale di rivedere e aggiornare la disciplina in materia di pesca nelle acque interne, ferma ormai da molto tempo e non più al passo con i tempi», sottolinea il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.
«Riteniamo condivisibile anche l’intento di individuare criteri ispiratori nuovi e più moderni, nonché quella di inquadrare la pesca in acque interne nel contesto della riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione, per superare la diffusa frammentarietà dovuta ai provvedimenti di delega alle Regioni», continua Agrinsieme.
«Rinveniamo però nel testo anche delle criticità, rispetto alle quali abbiamo formulato delle proposte e degli orientamenti con il documento di posizione consegnato durante l’audizione, ad esempio relative all’impatto che questo potrebbe avere sulla pesca professionale, nelle acque interne e lagunari e in mare, e sulla attività di acquacoltura; siamo del parere, infatti, che la proposta normativa dovrebbe riguardare il solo ambito di competenza della pesca in acque interne e invece nel testo rileviamo in diversi passaggi dei richiami, espliciti o impliciti, alla pesca professionale marittima», aggiunge il coordinamento.
«Giova ricordare che nell’ambito di applicazione di tale proposta rientrano laghi, stagni, lagune e bacini fluviali di tutta Italia, zone nelle quali la pesca professionale rappresenta un volano socio-economico importante e incide fortemente sull’economia; per questo seguiremo con estrema attenzione il dibattito parlamentare avanzando ulteriori proposte integrative e correttive», conclude Agrinsieme.