I viticoltori eroici sono sentinelle dell’ambiente, ma anche produttori di vini di grande qualità sempre più amati dai winelover italiani e di tutto il mondo. Di viticoltura eroica e biodiversità, attraverso la missione del Cervim per la tutela e la promozione dei territori estremi, si è parlato al Wine2Wine, che si è svolto a Veronafiere, a ‘casa’ Vinitaly.
Con un Cervim sempre più protagonista delle dinamiche della viticoltura, dal momento che sempre di più fare vini eroici è un fenomeno internazionale e che questi sono sinonimo di biodiversità, come è stato ribadito durante l’appuntamento veronese.
«Wine2wine – ha sottolineato Stefano Celi, del cda del Cervim – si conferma sempre di più un importante momento di confronto e di studio sulle varie tematiche che interessano l’enologia e la viticoltura italiana ed internazionale. Aver potuto tenere una sessione per presentare il lavoro del Cervim e le caratteristiche della viticoltura eroica è stato ottima vetrina, ed il numeroso pubblico presente ci dimostra ancora una volta quanto il tema delle viticoltura estreme sia più che mai attuale e di interesse specialmente per la salvaguardia del territorio e la tutela di queste zone molto delicate».
Un approfondimento sul forte ambientamento che i vigneti delle viticolture eroiche hanno, sia per il clima che per il suolo: ne ha parlato Diego Tomasi, presidente Comitato Tecnico Scientifico del Cervim: «Un fenomeno che stiamo studiando con particolare attenzione – ha detto -, per dimostrare quanto un vigneto in condizioni più difficili si proponga in termini di ambientamento in modo molto più approfondito ed accurato rispetto ad altre viticolture».
Se queste viticolture presentano molti aspetti positivi (paesaggio, biodiversità e l’elevata qualità dei vini), «soffrono però – ha continuato Tomasi – di una fragilità legata al cambiamento climatico e soffrono in alcuni contesti della concorrenza del vivere urbano».