L’Ue ripristini finalmente i dazi sulle importazioni di riso da Cambogia e Birmania. Questa l’appello di Cia-Agricoltori Italiani, in vista della riunione del Comitato europeo che domani a Bruxelles deciderà sulla questione.
Dopo anni di denunce e mobilitazioni da parte dei risicoltori italiani e europei -spiega Cia- la Commissione Ue ha riconosciuto il pesante impatto delle importazioni a dazio zero di riso dai Paesi del Sud-Est asiatico. Il flusso enorme di riso entrato in Europa a prezzi troppo bassi ha portato, infatti, a una sorta di concorrenza sleale che ha strozzato i nostri agricoltori -ricorda Cia-. L’Italia resta il primo Paese produttore di riso comunitario, con circa 230.000 ettari seminati e una produzione stabilmente superiore al milione e mezzo di tonnellate.
Ci aspettiamo, dunque, che domani il Comitato prenda atto del lavoro della Commissione, applicando la clausola di salvaguardia e provvedendo, quindi, al ripristino dei dazi, decisi a 175 euro a tonnellata, non solo per il primo anno, ma anche per gli anni successivi.
«L’applicazione della clausola di salvaguardia è di fondamentale importanza per i risicoltori italiani ed europei. L’indagine della Commissione ha dimostrato che negli ultimi anni hanno subito un rilevante danno economico». Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, della vigilia della riunione del comitato “Sistema Preferenze Generalizzate” che domani si esprimerà sulla proposta della Commissione europea di applicare la clausola di salvaguardia sulle importazioni di riso Indica da Cambogia e Myanmar.
Giansanti (Confagricoltura): fondamentale per i risicoltori italiani ed europei ripristinare i dazi sulle importazioni da Cambogia e Myanmar Confagricoltura ricorda che nel comitato “Sistema preferenze generalizzate” sono presenti i rappresentanti delle amministrazioni dei 28 Stati membri, che si dovranno pronunciare sulla proposta della Commissione, presentata a metà novembre, riguardante il ripristino di dazi doganali sull’import di riso Indica dai due Paesi asiatici. Secondo i dati della Commissione europea, nel periodo settembre 2012 – agosto 2017 l’import da Cambogia e Myanmar è via via aumentato fino ad incidere per più del 30 per cento sul totale delle importazioni. Nello stesso periodo, la produzione della UE è crollata del 40 per cento e dal lato dei prezzi si è registrata una diminuzione tra il 20 e il 40 per cento.
«Le conclusioni dell’indagine della Commissione UE sono di assoluta chiarezza – ha puntualizzato il presidente di Confagricoltura -. Il riso Indica prodotto in Cambogia e Myanmar arriva sul mercato della Ue in volumi e livelli di prezzo tali da determinare serie difficoltà agli operatori europei del settore. Pertanto, ricorrono tutte le condizioni previste per il rispristino dei dazi nel triennio 2019-2022». «Sarebbe molto deludente – ha concluso il presidente Giansanti – non ottenere il consenso maggioritario da parte degli altri Stati membri». Per sensibilizzare le amministrazioni degli altri Stati membri sulle legittime e fondate aspettative dei risicoltori, il presidente della Confagricoltura ha già inviato nei giorni scorsi una lettera ai consiglieri agricoli delle Ambasciate a Roma.