A quasi 3 anni dall’avvio dei primi bandi, con i tavoli di discussione avviati sulla programmazione post 2021, tutto è ancora fermo. Lo dichiarano il presidente Tommaso Battista ed il direttore Alfonso Guerra della Copagri Puglia. Parliamo delle misure a sostegno degli investimenti in favore delle imprese agricole ed agroalimentari, situazione inaccettabile se consideriamo che si tratta delle uniche risorse disponibili per gli investimenti.
Qualche settimana fa, l’Assessore Di Gioia ha comunicato che era stato raggiunto l’obiettivo di spesa per il 2018. La spesa è stata assicurata dalle misure a superficie “premi”, dove erano presenti domande provenienti dalla programmazione 2007-2014.
Oggi il TAR, doveva esprimersi nel merito dei ricorsi delle misure a sostegno degli investimenti nelle aziende agricole, giovani e agriturismo , purtroppo, su richiesta della Regione è stato accordato un rinvio al 19 marzo senza procedere ad alcuna discussione.
Ora se si legge la motivazione della richiesta di rinvio, si capisce che a distanza di 1 anno dall’approvazione della graduatoria di ammissibilità si è riusciti a completare solo parzialmente l’istruttoria relativa alle domande ammesse, comprese le ricorrenti, 762 aziende nel complesso. Ma mancano ancora 241 imprese per le quali procedere al completamento dell’istruttoria.
Ricordiamoci che la Regione si è limitata alle domande relative alla misura 4.1a “investimenti nelle aziende agricole” mentre per i giovani e l’agriturismo le attività istruttorie potranno essere intraprese solo dopo il completamento di quella in corso. Contemporaneamente la misura 4.2 investimenti nel settore della trasformazione agroalimentare dopo un anno dalla chiusura del bando ancora attende la pubblicazione della graduatoria. L’unica soluzione possibile è procedere all’annullamento, e prima si farà prima sarà possibile la ripresa.
La Regione sostiene che superano il 70% e nel caso dei giovani oltre il 90% le irregolarità presenti nell’ E.I.P, in altri contesti, con questi dati, il test sarebbe stato considerato nullo. Crediamo sia ora di ammettere che si è utilizzato un sistema inadeguato e inefficace. Questa situazione sta bloccando lo sviluppo dell’economia agricola pugliese, stiamo parlano di oltre 500 milioni di contributi pubblici.