«Un bel risultato e un tassello ulteriore del lavoro che la comunità olivicola tutta ha intrapreso, frutto della collaborazione tra il mondo della produzione e delle istituzioni. Una giornata che possiamo dire emblematica per l’agricoltura di Basilicata, nel segno del connubio vincente tra storia, cultura, tradizione e produzione identitaria di un territorio». Lo rende noto l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia.
«Procede, infatti, con un bel balzo in avanti – prosegue Braia – e con una grande soddisfazione sia personale che del Dipartimento Agricoltura regionale, la procedura per il riconoscimento IGP – Indicazione Geografica Protetta all’olio lucano. L’esito più che positivo e collettivo del passaggio istituzionale con il Ministero in riunione pubblica, ci consentirà di procedere in tempi che auspichiamo brevi, verso l’IGP regionale del nostro olio extravergine di oliva.
Dopo la riunione di pubblico accertamento di venerdì scorso che si è tenuta a Ferrandina (Mt), a cui hanno partecipato oltre 250 tra produttori di olio, frantoiani, amministratori e portatori di interesse del comparto olivicolo lucano, è ufficialmente aperta la procedura di riconoscimento del Mipaaft che, ricevuta l’ultima versione del Disciplinare di produzione, procederà alla successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
E’ stato letto pubblicamente da parte dei funzionari del MIPAAFT, come la norma prevede, il disciplinare di produzione durante l’audizione convocata dal presidente dell’Associazione per la registrazione dell’Igp dell’olio lucano, Claudio Cufino, d’intesa col Ministero e la Regione Basilicata, a cui siamo stati presenti con i dirigenti ed i funzionari dipartimentali.
Il disciplinare di produzione e il dossier per il riconoscimento dell’Olio Lucano IGP, frutto di un percorso intrapreso in questi ultimi anni dagli uffici dipartimentali insieme ad Alsia e alle organizzazioni produttive del comparto, era stato inviato al Mipaaft nei mesi scorsi. Con un forte orientamento a identificare il prodotto con tutto il territorio regionale di Basilicata, e a difenderne la tipicità dalle incursioni esterne di altri oli non italiani.
Un disciplinare di cui essere orgogliosi – conclude Braia – che include tutte le varietà di olivo regionali autoctone e non e che vede come zona di produzione tutto il territorio di Basilicata. Soprattutto un disciplinare che racconta una storia millenaria di una terra in cui l’olivo è presente in maniera diffusa ovunque in 5 aree prevalenti e particolarmente vocate, sui pendii dei quattro fiumi che attraversano la regione Basilicata, a cui il logo vincitore del concorso per rappresentare il marchio dell’Olio Lucano IGP si ispira, con un frantoio, si può affermare, in ogni comune lucano.
Spesso gli oliveti sono l’unica coltura arborea praticabile sulle pendenze delle nostre colline svolgendo anche una importantissima funziona ambientale, sociale e paesaggistica. Un marchio di qualità garantirà economia, competitività e vantaggio a tutti i produttori regionali».