«La straordinaria gravità della situazione che sta vivendo l’olivicoltura pugliese richiede che tutti gli interessati mettano da parte le divisioni e facciano squadra, nell’interesse dell’agricoltura; noi stiamo cercando di farlo e chiediamo alla politica di fare altrettanto». Così il coordinamento di Agrinsieme in occasione della conferenza stampa svoltasi al Mipaaft e dedicata alle criticità dell’agricoltura pugliese, alla quale hanno preso parte il coordinatore nazionale Franco Verrascina e i copresidenti Massimiliano Giansanti, Dino Scanavino e Giorgio Mercuri.
La conferenza stampa si è tenuta al termine di un incontro convocato dal Ministro Gian Marco Centinaio e in seguito alla protesta del 7 gennaio a Bari, nell’ambito della quale migliaia di agricoltori, riuniti nel coordinamento dei gilet arancioni, hanno manifestato le difficoltà di un settore che in Puglia conta oltre 350mila imprese e rappresenta il 13,59% del totale delle aziende agricole italiane, per un valore della produzione che si aggira intorno ai 4 miliardi di euro l’anno.
«Parliamo di una situazione eccezionale che si protrae ormai da anni, che la Puglia sta pagando a caro prezzo. L’olivicoltura regionale rischia la definitiva paralisi; la Xylella e il maltempo, con la siccità prima e le gelate poi, hanno quasi azzerato, infatti, la produzione olivicola regionale e inciso sensibilmente sulla redditività dei produttori, causando al contempo la perdita di quasi un milione di giornate lavorate», sottolinea il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.
«Chiediamo pertanto per la Puglia l’immediato riconoscimento dello stato di calamità naturale, con la conseguente attuazione di quanto previsto dalla Legge 102/2004, nella consapevolezza però che questo provvedimento non può rappresentare l’unica soluzione a problematiche ben più complesse; parallelamente allo stanziamento di fondi nazionali e all’attuazione di un Piano nazionale olivicolo, sollecitiamo il Governo affinché si attivi in sede comunitaria e si adoperi per l’approvazione di misure eccezionali a sostegno dell’olivicoltura pugliese, come già avvenuto nel recente passato, ad esempio, per altri settori», conclude Agrinsieme.