Passata la celebrazione del Natale e quella dell’Epifania che, come recita un detto popolare, “tutte le feste si porta via ”, è tempo di una delle ricorrenze più sentite alla gente dei campi, ed in particolare dagli allevatori: il 17 gennaio, infatti, oltre a rappresentare l’inizio del Carnevale, è la data nella quale il calendario liturgico ricorda Sant’Antonio Abate, il grande santo fondatore del monachesimo e protettore, tra le altre categorie, di chi lavora negli allevamenti, delle attrezzatture utilizzate nelle stalle ed in genere degli animali allevati.
Giovedì 17 gennaio 2019, quindi, è un appuntamento da non mancare in tutta Italia per gli allevatori, nelle comunità rurali, ma soprattutto a Roma ed in Vaticano, nel cuore mondiale della Cristianità, dove come ormai avviene da dodici anni consecutivi l’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A. e le associate territoriali organizzano la “Giornata dell’Allevatore ”, un momento di festa e di riflessione rivolto anche a tutta la comunità, sia dei cittadini romani che dei numerosi partecipanti provenienti da tutte le regioni del Paese, con le loro famiglie.
Il programma della mattinata di celebrazioni, ogni anno, si arricchisce di nuove partecipazioni e si diversifica, ma il centro di maggior attrazione anche per la cittadinanza rimane la “Fattoria sotto il cielo ”, un’occasione unica per poter ammirare da vicino in una cornice inimitabile, di fronte al celebre Colonnato del Bernini, in Piazza Pio XII, una rappresentanza degli animali di interesse zootecnico presenti negli allevamenti italiani. Ci saranno vacche e vitelli, cavalli, asini, pecore, capre, conigli, oche e naturalmente qualche maialino, poiché com’è noto il “porcello” è una delle presenze costanti nelle raffigurazioni votive di Sant’Antonio Abate, siano esse statue, immagini poste a protezione delle stalle e delle attrezzature, o “santini”.
Riflessione e preghiera La parte più strettamente religiosa della mattinata prevede, alle ore 10.30, la funzione liturgica all’interno della Basilica Vaticana, in San Pietro, officiata dal Cardinal Angelo Comastri, vicario di Sua Santità Papa Francesco: un momento importante di preghiera, per ricordare anche i valori fondanti della famiglia contadina ispirati all’impegno quotidiano e costante nel lavoro, alla tutela del Creato, al rispetto della Natura, di cui gli allevatori si fanno portavoci. Come da tradizione, al termine della Santa Messa tutti i convenuti – guidati dal presidente dell’A.I.A. Roberto Nocentini, dal consigliere dell’Associazione e presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, assieme ad autorità civili e militari – assisteranno alla conclusione della sempre suggestiva sfilata a cavallo lungo Via della Conciliazione, per poi ricevere la benedizione impartita dal Cardinal Comastri a uomini e animali radunati in Piazza Pio XII.
Protagonisti della sfilata di quest’anno, la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo, rappresentanti del Reggimento Corazzieri (la guardia d’onore a cavallo del Presidente della Repubblica), del CUFAA (Comando Unità per la Tutela Ambientale e Forestale dell’Arma dei Carabinieri), dei Lancieri di Montebello, della Polizia di Stato, dell’Associazione Nazionale Carabinieri-Gruppo Corazzieri; oltre a corpi militari e civili a cavallo, si segnala anche il ritorno di una rappresentanza del Centro di riabilitazione equestre di Villa Buon Respiro (Viterbo), del Crea di Monterotondo, con i cavalli di razza Lipizzana, e della Pia Unione di Sant’Antonio, Confraternita di Monterotondo, Comune alle porte della Capitale che, come molte altre realtà, celebra il Santo Patrono con sfilate e processioni in tutto questo periodo nel mese di gennaio.
I valori del mondo allevatoriale, al servizio della collettività “Noi allevatori italiani vogliamo ancora una volta ribadire che i valori di cui siamo testimoni, oltre che ad appartenere alla nostra categoria, fatta di persone umili ed al tempo stesso rispettose, sono posti al servizio dell’intera collettività: la cura del territorio, l’attenzione verso il benessere degli animali che alleviamo in primis – conferma il presidente di A.I.A. Roberto Nocentini, che assieme al direttore generale Roberto Maddé annuncia l’imminente ‘Giornata dell’Allevatore ‘ – è il messaggio che vogliamo lanciare quest’anno alla cittadinanza e sul quale far riflettere più a fondo tutti noi. Gli allevatori italiani sentono forte la responsabilità di essere il ‘primo anello’ nel fornire cibi di qualità e salubri da portare ogni giorno sulle tavole dei cittadini. Il lavoro dell’allevatore è spesso sottovalutato: ma la nostra forza, guardando anche l’immagine della Natività che ci ricorda sempre come Nostro Signore, umile tra gli umili, nasce in una stalla, ci rende orgogliosi di poter condividere i nostri valori con la collettività, della quale siamo al servizio”.