“Confagricoltura Puglia ha scelto di entrare a far parte del coordinamento dei gilet arancioni, anzi ha scelto di fondarlo, insieme con le altre associazioni”. A spiegarlo è Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia.
Si può fingere e mentire fino all’esasperazione, ma è evidente che chi attacca – a volte in modo basso e brutale – lo fa per nascondere le proprie incapacità. La scelta di unirsi in un solo movimento ha un orizzonte ben chiaro: risolvere due gravissimi problemi prima di tutto. Il riconoscimento della declaratoria dello stato di calamità per le gelate e l’approvazione legge speciale che rendesse rapida l’azione anti Xylella. A questo si sono aggiunti altri punti – non scollegati dai due principali – che hanno arricchito la piattaforma delle richieste dei gilet arancioni e che hanno trovato accoglimento sia a livello regionale che nazionale. Il presidente Michele Emiliano ha ascoltato la nostra piazza. Il ministro Centinaio ha aperto un tavolo sulla base della nostra piattaforma. Ma c’è chi preferisce avvelenare l’aria per spostare l’attenzione dalla propria inadeguatezza.
Confagricoltura Puglia rivendica la scelta fatta insieme alle altre associazioni di invitare tutti, ma proprio tutti, al tavolo di confronto. Qualcuno però ha preferito voltare le spalle. Ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma costoro non hanno poi il diritto di attaccare, accusare, mentire con l’unico scopo di sminuire il lavoro altrui. Ci ha molto toccato l’attacco diretto al portavoce dei gilet arancioni, perché Onofrio Spagnoletti Zeuli non è per noi un semplice portavoce: è il Presidente Onorario di Confagricoltura Puglia, il simbolo stesso del nostro modo di fare politica sindacale. Respingiamo, pertanto, al mittente le meschine parole pronunciate da chi o è troppo giovane – ed evidentemente inesperto per capirci veramente qualcosa tanto di sindacato quanto di agricoltura – o si sente sminuito dal ruolo, anche solo professionale, che il Conte Spagnoletti Zeuli (di cui sottolineiamo il titolo, perché Conte per nascita e signore sul campo e nei campi, ha saputo conquistare e consolidare negli anni).
Meschinità che non vogliamo eguagliare. Come sempre preferiamo parlare di fatti. È stato detto che alcune associazioni non hanno partecipato al coordinamento perché impossibilitate ad affiancarsi ad altre che non condividono posizioni su tre temi in particolare: utilizzo dei prodotti fitosanitari – glifosate in particolare; il sostegno al panel test; le scelte in tema di etichettature. Chiariamo qui come la pensiamo su ciascuno di questi temi. Ma una cosa va detta in premessa: noi siamo quelli del SÌ; noi siamo quelli che collaborano invece di spaccare; noi siamo quelli che uniscono invece di dividere; noi siamo quelli che propongono e non rifiutano; noi siamo quelli che dialogano fino a quando è possibile, ma che poi sanno anche scendere in piazza e farsi sentire. La Puglia ha bisogno di gente così, che dica più SÌ e si faccia ascoltare e non si crogioli nei ruoli acquisiti, ma si metta al servizio dello sviluppo della regione, se vogliamo che questa regione abbia un futuro. Ce lo insegna la vicenda della Xylella. Fare finta di niente e pensare solo al proprio orto, dire no per spuntare un miglior prezzo non è più soltanto un atteggiamento sbagliato. È un atteggiamento colpevole.
DI SEGUITO, LA SPIEGAZIONE PUNTO PER PUNTO DELLE NOSTRE POSIZIONI SULLE QUESTIONI RICHIAMATE
GLIFOSATE: Per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, compreso il glifosate, Confagricoltura ha da sempre un atteggiamento chiaro, che non può essere messo in discussione. La nostra è sicuramente l’associazione più Science-friendly del panorama sindacale nazionale: noi non diciamo “no” a vanvera. Non è questo il nostro stile. Scegliamo le nostre posizioni consultando tecnici e scienziati, che ci aiutino a trovare soluzioni compatibili con la sostenibilità degli interventi in agricoltura e la redditività delle imprese agricole. Per il glifosate, è noto che la Commissione Europea ha esteso sino al 15 dicembre 2022 l’autorizzazione all’utilizzo, ferme restano le limitazioni e i divieti all’impiego introdotti nel corso del tempo sia a livello nazionale che europeo. Il rinnovo ha infatti riguardato esclusivamente gli usi come diserbante, con l’obbligo per gli Stati membri di garantire l’assenza del coformulante talloammina, oltre a prestare particolare attenzione alla protezione delle acque sotterranee, degli utilizzatori non professionali, al rischio per i vertebrati, gli artropodi e le piante non bersaglio, in conformità degli usi pre-raccolta con le buone pratiche agricole. Proprio in Puglia, un atteggiamento quanto più aderente a queste indicazioni non può essere misconosciuto o considerato errato da chi oggi si rende conto che fenomeni drammatici come la Xylella avrebbero dovuto sin dall’inizio essere trattati con prodotti fitosanitari. E a maggior ragione ora che la Xylella avanza senza sosta, noi rivendichiamo il nostro SÌ all’utilizzo adeguato della chimica confermando, al tempo stesso, la certezza che gli Uffici Sanitari Italiani siano in grado di valutare l’assoluta sicurezza alimentare dei prodotti agricoli, grano compreso, che giungono, anche dopo trasformazione, sulle tavole degli italiani.
PANEL TEST: Proprio la battaglia sul mantenimento del Panel Test è stato il banco di prova per l’unità della filiera agricola italiana. Accusarci di non sostenere il mantenimento in vigore degli strumenti di valutazione internazionale delle caratteristiche organolettiche degli oli extravergine è una menzogna ridicola. Su questa battaglia si è compattato un fronte, che ha visto insieme Confagricoltura, Cno, Unasco, Unaprol, Unapol, Federolio, Assitol, Cia, Lega delle Cooperative, associazioni dei consumatori e infine Coldiretti. Negare un ruolo di prima linea a ciascuna di queste entità significa voler ancora una volta dividere chi insieme può fare la differenza nella lotta alle frodi a danno dell’agroalimentare italiano. Ancora una volta Confagricoltura dice il suo SÌ, costruttivo e finalizzato alla tutela più ampia del prodotto italiano.
ETICHETTATURA: La difesa del Made in Italy è uno dei capisaldi delle scelte di Confagricoltura. Le nostre posizioni su difesa dalle importazioni, reciprocità, etichettatura di origine obbligatoria sono innegabilmente i punti di una piattaforma che Confagricoltura rivendica su tutti i tavoli di confronto e in particolare a livello europeo. Siamo, non c’è dubbio, il Paese più copiato al mondo e i nostri prodotti agroalimentari hanno bisogno di una tutela efficace, ma le regole devono essere fatte per aiutare i nostri imprenditori agricoli e incoraggiare i consumatori, non per fissare vincoli e paletti che mettano all’angolo le nostre imprese, che invece hanno bisogno di essere libere di confrontarsi con i mercati internazionali.