«Il rinvio della revisione dei mezzi agricoli prevista dall’articolo 111 del codice della strada e dal decreto del 20 maggio 2015 è una decisione responsabile». Il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici – Uncai Aproniano Tassinari plaude all’emendamento avanzato da Taricco (Pd) e Battistoni (Fi) alla legge di conversione del decreto-legge ‘semplificazioni’. “Con la proroga dell’entrata in vigore della revisione macchine agricole vengono ascoltate le richieste di agricoltori e contoterzisti».
La revisione è obbligatoria dal 30 giugno 2016, ma è impossibile far revisionare un trattore in mancanza di un decreto attuativo che disciplini la tipologia delle verifiche da effettuare in sede di revisione e soprattutto l’impostazione organizzativa dei centri di revisione, nonché l’attivazione della procedura semplificata per l’aggiornamento dei libretti di circolazione. Nonostante questo la tempistica delle revisioni è diventata legge dello Stato e, per esempio, i trattori immatricolati prima del 1974 avrebbero dovuto essere revisionati entro il 31 dicembre del 2017, mentre quelli immatricolati tra il 1974 e il 1990 entro il 31 dicembre 2018.
L’emendamento al decreto semplificazioni sposta tali scadenze. Se approvato (il disegno di legge di conversione approderà in aula il 22 gennaio), l’obbligatorietà della revisione partirebbe dal 30 giugno di quest’anno, mentre i trattori ante 1974 dovrebbero essere controllati da una officina autorizzata entro il 31 dicembre.
«La proroga risolverebbe tanti problemi al settore, dalle sanzioni al sequestro dei libretti di circolazione dei trattori più vecchi all’impossibilità di assicurare mezzi non autorizzati alla circolazione perché non sottoposti a revisione -, aggiunge Tassinari -.Secondo i dati dell’Unione nazionale commercianti macchine agricole, Unacma in Italia ci sono circa 680.000 trattori con più di 30 anni, tutti passibili di sanzione, pur nell’impossibilità di essere messi a norma».
Affinché non si ripresenti lo stesso problema, occorre che venga subito emanato anche il decreto attuativo che deve chiarire come e dove si revisiona un mezzo agricolo. “Lo scorso novembre, durante l’Eima di Bologna, il ministro Gian Marco Centinaio aveva dato la sua parola che avrebbe preso in mano il fascicolo revisione, in nome della sicurezza sul lavoro e di una maggiore sensibilità ambientale. La revisione presenta, tuttavia, diverse problematiche, non insormontabili ma da prendere in seria considerazione. Non basta dire di sì alla revisione, occorre anticipare e risolvere le questioni che si presenteranno. Per esempio, su un piano pratico c’è sproporzione tra il numero di trattori da revisionare in poco tempo e il numero delle officine in grado di farlo. Occorre inoltre prevedere delle soluzioni per chi si trova in azienda un mezzo agricolo che non conviene mettere a norma. Si tratta soprattutto di piccoli coltivatori diretti. Tra di loro occorre facilitare l’accesso a servizi agromeccanici professionali. Le norme molto spesso si discutono e si fissano a tavolino. Evitiamo di aprire a tavolino anche un ciclo di crisi economica».