“Amarone 2015? L’annata migliore degli ultimi 30 anni, migliore dei millesimi 2011, 2001, 2000 e stiamo parlando di annate da ricordare”. A decretare la superiorità assoluta dell’annata protagonista dal 2 al 4 febbraio 2019 ad Anteprima Amarone rispetto alle altre annate citate è Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar, che sarà presente con le insegne Domìni Veneti – linea d’eccellenza della cantina arrivata quest’anno al traguardo dei trent’anni – alla manifestazione in programma alla Gran Guardia a Verona.
Quella del 2015 è la vendemmia dell’Amarone. Nel 2015 le condizioni climatiche in Valpolicella hanno rasentato la perfezione: in vigna sono state trovate uve spargole, asciutte, con un grado zuccherino in continua crescita. Soprattutto c’è stato un grande accumulo di sostanze fenoliche e coloranti, quanto occorre per conferire all’Amarone una grande longevità. Ed ancora, sono state registrate percentuali di umidità molto basse, ideali per scongiurare attacchi di botrytis volgare e stimolare altresì la formazione della botrytis nobile, condizione che dà unicità all’Amarone, ancor più della forte caratterizzazione data dall’appassimento delle uve sino a gennaio. La scarsa produzione provocata dal clima caldo era stata ampiamente ricompensata da un equilibrio produttivo della pianta.
30 anni di Domini Veneti, linea d’eccellenza che valorizza differenze territoriali per affermare l’identità della Valpolicella e genera 1/5 del fatturato della cantina. Oltre all’annata 2015 – un Amarone dai tannini morbidi, setosi –, sia media (2 febbraio) che pubblico (3 febbraio) e operatori del settore (4 febbraio) potranno assaggiare al banco degustazione Domìni Veneti l’Amarone Vigneti di Jago 2013. Un cru, questo, che appartiene alla linea d’eccellenza della cantina, nata nel 1989, tre anni dopo lo scandalo del vino al metanolo, che mise in crisi il mondo dell’enologia ed il sistema cooperativo del vino in forte difficoltà.
«Decidemmo allora di iniziare un progetto di ricerca di valori territoriali attraverso l’individuazione di alcune aree particolarmente vocate della Valpolicella, dalle quali, con un lavoro intenso a fianco dei soci viticoltori, si sarebbero potute ottenere vini originali e inimitabili. La loro accurata selezione ha portato alla nascita di importanti cru, ultimi dei quali i vini Pruviniano della vallata di Marano», racconta Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar. Ricercare la qualità attraverso la selezione si è rivelata una scelta vincente: la vendita dei vini Domini Veneti genera un fatturato di 8 milioni di euro, circa 1/5 del fatturato della cantina (36 milioni di euro nel 2017/18) ed è in continua crescita, sia in Italia (35/40 per cento), che all’estero (Svizzera, Norvegia, Svezia, Russia, Germania, Stati Uniti).