Con Anteprima Amarone (2-4 febbraio) Verona si prepara a stappare l’annata 2015, annunciata da molti come tra le migliori negli ultimi decenni. Al punto che c’è chi da tempo ha prenotato en primeur la special edition del Grande Rosso attraverso un’adozione in botte presso la start up vitivinicola La Collina dei Ciliegi. Barrique da 225 litri personalizzate con tanto di targa e ora pronte al debutto in bottiglia. Un investimento per il palato – e non solo – scelto da appassionati italiani ed esteri rigorosamente top secret: si va da sceicchi a banchieri, da imprenditori del lusso a top manager e immobiliaristi, per un totale di 18 barrique.
«Da 3 anni – ha detto il presidente de La Collina dei Ciliegi e imprenditore della finanza, Massimo Gianolli – abbiamo mutuato in Valpolicella, in una versione da noi rielaborata, il modello della vendita en primeur per gli estimatori dell’Amarone nel mondo. Qui il loro vino viene custodito, maturato e affinato. Sempre qui è possibile verificare l’evoluzione dell’Amarone che esordisce quest’anno come cru del nostro vigneto di Erbin. E non poteva esserci annata migliore: quella del 2015 rimarrà infatti nella storia della Valpantena». Il contenuto di ogni botte 2015, che sarà tradotto in questi giorni in 300 bottiglie (o 150 magnum), vale per ora 25.000 euro, ma il costo – secondo gli esperti – è destinato a diventare un sicuro investimento.
Nata nel 2010 come start up, La Collina dei Ciliegi è l’azienda vitivinicola guidata da Massimo Gianolli (Presidente e Ad), imprenditore della finanza (presidente di Generalfinance), appassionato di vino, che nel 2005 esordisce con una piccola produzione di uva destinata al primo Amarone nella tenuta di Erbin (Valpantena – cru della zona Doc Valpolicella), da 50 anni di proprietà della famiglia. Quarantacinque ettari, di cui attualmente buona parte a vigneto (che a regime, entro il 2020, assorbirà tutta la superficie vitabile), 23 etichette suddivise in tre collezioni (Pop, Classica, Cru) e più di 210 riconoscimenti internazionali.