A Berlino, nell’ambito di Fruit Logistica, la principale fiera internazionale dedicata al settore dell’ortofrutta, all’interno dell’Italian Fruit Village, nella tavola rotonda “Pomodoro italiano: più valore alla filiera” l’Anicav, insieme ad Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, fa il punto sulla filiera italiana del pomodoro da industria confrontandosi con le rappresentanze sindacali e professionali del mondo agricolo.
Accrescere la competitività “Solo una filiera coesa ed efficiente, basata sulla cooperazione tra tutte le sue componenti, parte agricola, mondo industriale e distribuzione, potrà creare, nel lungo periodo, le condizioni necessarie per accrescere la competitività del settore del pomodoro da industria – ha dichiarato Giovanni De Angelis, Direttore Generale di Anicav – Fondamentale sarà il ruolo dell’interprofessione che valorizza l’interlocuzione tra l’Industria e il mondo agricolo e che rappresenta il luogo dove vengono scritte e condivise le regole d’ingaggio: garantire un’attenta programmazione ed il rispetto delle regole e degli accordi raggiunti, senza trascurare le logiche di mercato”. “Qualsiasi altro tentativo che si vuole, in qualche maniera, portare avanti attraverso il coinvolgimento di singole aziende agricole o della trasformazione e che, tra l’altro, non fa altro che ripetere in scala minore il modello dell’interprofessione, non potrà che portare danni all’intera filiera.” conclude De Angelis
Il comparto in numeri Il comparto del pomodoro da industria rappresenta un settore strategico per l’agroindustria italiana sia per le quantità lavorate – l’Italia è, infatti, il secondo trasformatore al mondo di pomodoro dopo gli USA e rappresenta il 13,6% della produzione mondiale e il 49% di quella europea – che per i volumi di fatturato, pari a oltre 3,3 miliardi di Euro di fatturato industriale (con una quota di export di1,7 miliardi di euro) cui vanno aggiunti circa 500 milioni di Euro di fatturato del settore agricolo. Nel 2018 in Italia – a fronte di circa 60.600 Ha messi a coltura – sono state trasformate 4,65 milioni di tonnellate di pomodoro. Per la sua grande vocazione all’export, inoltre, l’Italia, nonostante il calo dei consumi interni, è il primo Paese esportatore di derivati del pomodoro che rappresentano l’emblema della cucina italiana nel mondo. Nel 2018 si è registrata una crescita dell’export del 2,5% in volume e dell’1,6% in valore.