E’ Fico a Bologna la nuova casa delle Strade italiane del gusto. L’organismo di coordinamento, nato a fine 2017 e al quale aderiscono 79 Strade tra le più attive del Belpaese, si è riunito a Bologna per fare il punto sulle iniziative svolte nel 2018 e quelle in cantiere per il futuro. A cominciare dalla volontà di essere un interlocutore autorevole delle istituzioni nella definizione della disciplina sull’enoturismo, abbozzata dalla legge di bilancio 2018. E dalla sede del Coordinamento nazionale fissata presso lo Spazio 118 del Parco Agroalimentare FICO Eataly World a Bologna, la stessa che ospita la Fondazione FICO, il parco tematico dedicato all’agroalimentare voluto da Oscar Farinetti. Il Coordinamento Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori d’Italia è una realtà nata per contribuire alla crescita e al consolidamento di quel turismo rurale, enogastronomico e culturale che rappresenta una voce sempre più importante dell’economia e dello sviluppo futuro del nostro Paese. Proprio per questo la scelta del luogo non è casuale: le intenzioni insite sono quelle di avviare una fruttuosa collaborazione con il Parco. Come conferma Francesco Antoniolli, Presidente della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, Vicepresidente del Coordinamento Nazionale delle Strade.
I numeri del Coordinamento Una realtà importante quella del Coordinamento che riunisce 79 Strade, tra cui alcune delle realtà più importanti e strutturate del panorama enoturistico nazionale quanto mai ricco e diversificato. Basti pensare che le Strade contano al loro interno oltre 1.000 aziende vitivinicole, più di 500 ristoranti, 450 strutture ricettive, 320 agriturismi ed altre importanti realtà sia pubbliche che private. A completare il quadro inoltre 147 i prodotti tipici Doc, Docg, Dop, Igp e migliaia di Pat promossi, suddivisi tra Vino (34%), Olio (10%) e le numerose altre eccellenze del territorio (56%). Un patrimonio dal valore inestimabile e dalle potenzialità eccezionali, ma non ancora pienamente espresse.
Gli obiettivi «Le Strade diramate in tutta Italia sono il raccontano di un territorio bellissimo» ha detto Paolo Morbidoni presidente delle Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria, che in relazione alla necessità di dar luogo al progetto del Coordinamento ha spiegato: «Operiamo in un terreno comune, quindi ai territori bisogna dare gambe perché di cuore ce n’è davvero tano».
Quindi la necessità di fare rete tra realtà che condividono i medesimi intenti di promozione turistica, rappresentare una voce sola nel confronto con le istituzioni del paese e lavorare insieme a progetti comuni di ampio respiro e di lungo periodo. Tra gli obiettivi più urgenti del Coordinamento c’è sicuramente quello di essere considerato interlocutore nella definizione della nuova norma sull’enoturismo e sulle politiche di valorizzazione del legame enogastronomia-territorio. Ruolo confermato da Luciano Nieto capo segreteria tecnica del ministro Gian Marco Centinaio nel corso del suo intervento.
Il ruolo delle Strade – Le Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori sono state riconosciute dalla Legge numero 269 del 1999. Il Testo Unico sul Vino del 2016 ha ribadito il ruolo chiave delle Strade del Vino nell’ottica dello svolgimento delle attività enoturistiche. Da ultimo, il governo Gentiloni ha inserito nella legge di bilancio 2018 un comma che definisce il termine “enoturismo” come forma di turismo dotata di specifica identità, ma senza indicare con chiarezza i soggetti coinvolti. Ecco perchè l’Osservatorio propone una nuova governance del settore e sarebbe in grado di fornire un contributo prezioso nell’aggiornamento dell’ormai obsoleta legge del 1999 e nella definizione della disciplina dell’enoturismo.
Il valore dell’enoturismo – Per il turismo è il comparto strategico ed in costante crescita. Secondo una ricerca di Isnart-Unioncamere, gli interessi enogastronomici per i prodotti tipici e l’agroalimentare Made in Italy muovono un turista su quattro in Italia: con il 26% (che sale al 29,9% tra gli stranieri), la motivazione del vino e del cibo ha superato anche l’attrattiva per il patrimonio artistico e monumentale (ferma al 24,2%). Un’indagine della Coldiretti rileva che l’Italia è leader mondiale per il turismo enogastronomico, con un +9% nel 2018: durante la scorsa estate, tre italiani su quattro hanno scelto di visitare cantine, frantoi, mercati contadini e aziende agrituristiche; il 42% sono tornati dalle ferie con vini, formaggi, olio d’oliva, conserve e salumi.
Piena Soddisfazione è stata espressa quindi da Andrea Segrè, presidente della Fondazione FICO: «Siamo lieti che il Coordinamento Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, che lavora per promuovere il bello del nostro Paese, abbia scelto Fondazione FICO come casa propria, perché questo è un valore aggiunto per le nostre iniziative». Anche il fondatore di FICO Eataly World Oscar Farinetti ha dichiarato la propria soddisfazione per la scelta di stabilire presso il Parco la sede del Coordinamento nazionale delle Strade: Siamo felici di questa collaborazione, perché darà a tutti i visitatori della Fabbrica Italiana Contadina l’opportunità di conoscere e apprezzare sempre meglio la straordinaria biodiversità agroalimentari del nostro Paese. Con le Strade arrivano a FICO centinaia di territori e di specialità uniche, che racchiudono i sapori, la storia, le tradizioni, la cultura, i paesaggi dell’Italia».