Proseguono gli incontri al Ministero delle politiche agricole per arrivare alla definizione di un disciplinare tecnico per il riconoscimento dell’Igp “olio di Roma”.
In particolare, durante l’ultimo incontro presieduto dal Dirigente Luigi Polizzi, le parti, su proposta di Italia Olivicola, la più importante organizzazione nazionale dei produttori, hanno definito all’unanimità il periodo di raccolta, dal 15 settembre al 31 dicembre, e le percentuali delle varietà che concorrono alla definizione del prodotto Igp (80% varietà autoctone laziali e 20% altre varietà italiane).
È stato inoltre definito l’aumento a 200 del numero minimo di polifenoli, mentre l’elenco delle cultivar regionali è stato allargato anche alle varietà “maurino” e “pendolino”.
Restano due le questioni ancora aperte che saranno discusse nei prossimi giorni: il luogo dell’imbottigliamento e confezionamento ed il grado di acidità.
«Abbiamo chiesto al Ministero e alle altre parti coinvolte di fissare la zona di produzione come luogo di imbottigliamento e confezionamento, mentre per l’acidità la nostra proposta è 0.4 con una tolleranza del 25% che farebbe arrivare il prodotto massimo a 0.5», ha sottolineato il Vice Presidente di Italia Olivicola, Fabrizio Pini.
«In questo modo garantiremmo ai consumatori davvero un prodotto di alta qualità e l’olio IGP ROMA farebbe da apripista anche alla discussione avviata in seno ai massimi consessi internazionali sulla ridefinizione della classificazione dell’extravergine con parametri più stringenti per favorire i produttori che lavorano sulla qualità e dare certezze ai consumatori», ha concluso Pini.