La manifestazione programmata il prossimo 9 marzo a Lecce per la devastazione di tutto il territorio salentino causato dal batterio xylella fastidiosa ha diviso il mondo agricolo. Da una parte le sigle di Agrinsieme e dall’altra Coldiretti. Sarebbe stata una grande opportunità di unitarietà del mondo agricolo, visti i problemi che affliggono il Salento, ma ancora una volta la Coldiretti ha voluto distinguersi non sui contenuti ma ponendo quale unica pregiudiziale la richiesta di dimissioni dell’assessore Di Gioia.
Come è noto, spiegano i dirigenti di CIA – Confagricoltura – Copagri e Alleanza delle Cooperative, Agrinsieme ha sempre criticato l’operato dell’assessorato regionale agricolo sulle numerose criticità e ritardi del PSR e sulle inefficienze dell’Osservatorio Fitosanitario in ordine alle farraginosità delle regole per gli espianti degli ulivi disseccati a causa del batterio, ma non abbiamo mai chiesto le dimissioni dell’Assessore. Fare una manifestazione per chiedere le dimissioni dell’assessore è un atto politico che non si concilia con le legittime richieste ed istanze peraltro condivise da tutte le organizzazioni agricole. Le responsabilità dell’avanzamento del batterio e del ritardo nell’ avviare azioni di contrasto al vettore, del ritardo per l’esecuzione delle ordinanze per l’abbattimento, alla sospensione per oltre sei mesi dell’attività di monitoraggio pur in presenza di risorse, sono da attribuire alla regione, al Governo e alla magistratura amministrativa, ciascuno per la propria sfera di competenza.
Secondo noi è necessario che alla denuncia delle mancanze, delle inefficienze e degli errori fatti, avanzare proposte capaci di dare risposte alle imprese agricole è una modalità di lavoro che ci ha contraddistinto ed è questo il nostro modo di rappresentare gli interessi dei nostri associati.
Nel documento del 22 febbraio, a cui fa riferimento il presidente Cantele, che ha visto inizialmente la firma della Coldiretti di Confagricoltura e Confcooperative, a cui ha fatto seguito l’adesione della Copagri e di CIA, non è scritto da nessuna parte la richiesta di dimissioni dell’assessore. La divisione tra le organizzazioni, continuano i dirigenti di Agrinsieme, è un atto incomprensibile per gli agricoltori e ha provocato l’abbandono dei sindacati dei lavoratori che inizialmente avevano dato l’assenso a partecipare, aderendo al contenuto della piattaforma. La Coldiretti è l’unica responsabile della divisione e questa è una responsabilità di cui deve dare conto a tutto il Salento agricolo.