Confai Lombardia, sindacato di rappresentanza delle imprese agromeccaniche e agricole, ha affrontato il nodo dell’assegnazione del gasolio agricolo in Commissione Agricoltura di Regione Lombardia.
Un’audizione distesa nei toni, ma dettagliata sulla problematica, che è divenuta sempre più insostenibile specialmente per il comparto agromeccanico, inerente all’assegnazione e giustificazione del carburante agevolato per uso agricolo.
Continuano infatti le difficoltà delle imprese agromeccaniche, a causa delle nuove interpretazioni della specifica norma legislativa (il Decreto ministeriale n. 454/01) emanate dai funzionari regionali responsabili del servizio. Nuove disposizioni che hanno aumentato la burocrazia, dilatato i tempi di assegnazione e reintrodotto l’obbligo di presentazione delle domande in forma cartacea.
Nuove regole e nuovi obblighi alle imprese agromeccaniche e agli agricoltori, regole e norme non contemplate nel decreto ministeriale n. 454, che dalla sua emanazione (il 2001, appunto) non ha subito alcuna modifica.
Nel corso dell’audizione il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis e il coordinatore del sindacato, Sandro Cappellini, hanno evidenziato come il decreto 454 definisca chiaramente beneficiari, assegnazioni del gasolio e controlli, che non possono essere alterati da disposizioni di rango assolutamente inferiore rispetto alla fonte normativa primaria, quali appunto le circolari e/o note regionali.
“Circolari o note regionali – ha sottolineato il presidente Bolis – sono prive della capacità di innovare l’ordinamento giuridico, ma puntano a fare degli agromeccanici dei controllori della propria clientela, controllori fiscali, controllori chimici, controllori tecnico-ambientali e altro”. Un salto nel passato.
L’argomento ha suscitato grande interesse e numerosi sono stati gli interventi di vari commissari che hanno chiesto specifici approfondimenti e delucidazioni volendo approfondire il comportamento e le disposizioni emanate dalla Direzione Generale Agricoltura, che hanno portato grave disagio, anche economico, agli agromeccanici.
Il presidente Bolis ha inoltre ricordato che le imprese agromeccaniche svolgono oltre il 98% delle operazioni di raccolta dei prodotti agricoli e oltre il 73% delle altre operazioni colturali in Lombardia, sottolineando che Regione Lombardia è l’unica realtà in Italia disallineata rispetto alle prescrizioni del decreto ministeriale 454/01.
Il coordinatore regionale Cappellini ha informato la Commissione che, perdurando le attuali disposizioni, con un consumo di carburante agricolo di 70 milioni di litri in Lombardia le spese di acquisto passerebbero da 58 a oltre 102 milioni di euro, con un anticipo Iva di quasi 20 milioni di euro. Maggiori costi che inevitabilmente dovrebbero essere sostenuti dalle imprese agricole che beneficiano dei servizi erogati dagli agromeccanici. Il tutto per una interpretazione fantasiosa della norma e nel silenzio di buona parte del mondo agricolo.
A fine audizione alcuni commissari, con l’approvazione del presidente Invernizzi, hanno espresso la volontà di portare l’argomento all’attenzione della Giunta Regionale per i provvedimenti del caso.