Taglio del nastro per l’edizione 2019 di Agriumbria, la fiera dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione, giunta alla sua 51esima edzione e in programma fino a domenica 31 marzo all’Umbriafiere di Bastia. A fare gli onori di casa è stato Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere Spa. Un Bogliari, nel suo discorso di apertura, più che mai motivato che dopo il traguardo del mezzo secolo di vita della fiera, ha rilanciato questa nuova prima edizione – come lui stesso la definisce – all’insegna di alcune parole chiave sulle quali si dovranno giocare le sfide del futuro. Tecnologie al servizio dell’uomo e dell’ambiente, ricambio generazionale, sostenibilità, qualità e tracciabilità delle produzioni.
All’apertura erano presenti l’Onorevole Filippo Gallinella, Presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati; Fernanda Cecchini, assessore alle Politiche agricole della Regione Umbria; Stefano Ansideri, sindaco del Comune di Bastia Umbra; Alessandro Malavolti, presidente di Federunacoma (i costruttori di macchina agricole); Roberto Nocentini, presidente dell’Associazione italiana allevatori; Luciano Rizzi di Fiera Verona e i rappresentanti della delegazione tunisina.
Agriumbria sbarca a Bari Sarà Agriumbria, l’evento fieristico di riferimento nazionale per il settore agrozooalimentare e primo in assoluto per quanto riguarda la zootecnia, ad organizzare la sezione dedicata alla filiera zootecnica di Agrilevante, l’esposizione internazionale dedicata all’agricoltura mediterranea, che si terrà a Bari dal 10 al 3 ottobre 2019. Una partnership importante, quella con Federunacoma, che fa di Agriumbria uno dei player principali del mercato. Lo spazio – un’area totale di oltre 6 mila mq., organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Allevatori (AIA) e ARA Puglia, con il supporto di Agrilevante – ospiterà uno spaccato della ricca biodiversità zootecnica italiana con l’esposizione di 500 capi e lo svolgimento di concorsi e rassegne delle principali razze bovine da latte e da carne, bufaline, ovine, caprine, equine e cunicole, con particolare attenzione a quelle tipiche del sud Italia.
Allevare varietà autoctone ad alto rischio di estinzione. La pecora Appenninica, la pecora Sopravissana, la capra Facciuta. Il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria – 3A-PTA, che da sempre si occupa di ricerca, salvaguardia e conservazione della biodiversità, prosegue nel lavoro di valorizzazione delle varietà autoctone di interesse zootecnico, con l’obiettivo di mettere a disposizione degli operatori del settore zootecnico nuove opportunità di sviluppo sostenibile per i territori e le comunità locali attraverso l’adozione e sviluppo di varietà autoctone e dei relativi prodotti. Se ne parlerà sabato 30 marzo ad Agriumbria. In questo contesto normativo regionale e nazionale prende forma l’obiettivo della Regione Umbria e del Parco Tecnologico di sostenere le aziende agricole che volessero allevare delle eccellenze della Valnerina quali ad esempio la pecora Appenninica, la pecora Sopravissana, la capra Facciuta, puntando alla produzione di formaggi e carni di altissima qualità.
Il programma Alle ore 9 è in programma il convegno sulle piante officinali nella nuova legislazione, le opportunità per l’agricoltura e il consumatore finale, organizzato dalla Federazione Italiana dei Produttori di Piante Officinali. Alle 10, innovazione nella zootecnia umbra. Il progetto Livestock Smart Farming, a cura dell’Ara Umbria. Sempre alle 10, la Pac post 2020: l’Umbria che vogliamo, organizzato da CIA Umbria. Alle 11 di scena il talk show, organizzato da Aia, dal titolo Consumare carni italiane consapevolmente: si può. Alle ore 14 ci sarà la cerimonia del Premio Antonio Ricci, giunto III Edizione. Alle 15.30 appuntamento su come ridurre gli sprechi alimentari con il modello di business I-REXFO, a cura del Dipartimento di Ingegneria – Università degli Studi di Perugia. Sempre alle 15.30, olio: le nuove strategie per il rilancio del settore con Confagricoltura Umbria.
Info e programma completo: www.agriumbria.eu