L’agricoltura e l’ambiente non sono nemici, anzi. “Il settore primario – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – ha estremo bisogno di un contesto naturale e paesaggistico in buona salute. Naturalmente questo non significa dire che tutto quello che avviene nel comparto agroalimentare è ecosostenibile; ed è per questo che bisogna porre fine a pratiche come quella degli allevamenti intensivi”.
Un’inversione di tendenza “Ad ogni modo il presunto dualismo tra agricoltura e ambiente ha fatto molto male al Paese e continua a farlo tutt’ora. Quel che serve, invece – prosegue Tiso – è una forte inversione di tendenza e una chiara indicazione sulla necessità di un percorso congiunto che valorizzi le pratiche agroecologiche. La stessa lotta per la salvaguardia ambientale va condotta con maggiore determinazione e per salvare il pianeta non può bastare la direttiva del Parlamento Ue per il divieto d’utilizzo della plastica monouso dal 2021, serve molto di più e politiche più stringenti per obbligare i Paesi ad adottare le pratiche di riciclo e ad aumentare i controlli sulla salute delle acque marine e dolci. Come Confeuro – conclude Tiso – abbiamo sempre sostenuto, e continueremo a sostenere, l’esigenza di unificare il ministero dell’Ambiente e dell’Agricoltura, e questo non solo per dare un segnale strategico forte sul futuro del mondo agricolo, ma anche per poter lanciare un nuovo paradigma culturale fondato sugli elementi essenziali per il genere umano: l’ambiente e il cibo”.