Come ogni anno, Vinitaly rappresenta per la famiglia Di Gaetano un momento importante di confronto con gli addetti ai lavori e i consumatori. Ma questa edizione, per il marchio siciliano, rileva motivi di più ampio respiro: in questa sede verrà presentata la realizzazione della nuova cantina di vinificazione (una delle più moderne dell’Etna) e due nuovi vini nati a Cavanera.
Con una base produttiva che conta quasi 75 ettari vitati, distribuiti su diverse contrade sul versante nord e nord – est del vulcano, Firriato stabilisce, oggi, un importante ruolo produttivo che, con la realizzazione della nuova cantina di vinificazione e affinamento nella Tenuta di Cavanera (l’inaugurazione a giugno, per essere in piena efficienza la prossima vendemmia) trova un respiro e una dimensione che poche altre aziende del vino possono vantare sull’Etna.
“L’Etna è una risorsa straordinaria per il vino di qualità della Sicilia – afferma Federico Lombardo di Monte Iato, COO dell’azienda -e Firriato è stata una delle prime aziende a riconoscerne il potenziale e ad investire, dando corpo al proprio progetto di Terroir Autentico, sempre in continua evoluzione”.
Sul Vulcano più attivo d’Europa, la maison siciliana pratica una viticoltura di montagna in cinque diversi contesti produttivi, posti in diverse contrade, con differenti esposizioni ed altimetrie, in grado di comporre un quadro organolettico delle uve assai più complesso e ricco di apporti distintivi. In forza di queste differenze, oggi Firriato, ha una produzione che conta ben sette etichette, tra ricercati spumanti metodo classico, eleganti vini bianchi e grandi rossi di invecchiamento.
Tra queste bottiglie di rango – ed è questa una delle novità portate a questo Vinitaly – il vertice della Piramide della qualità sull’Etna – a marchio Firriato – spetta ad un vino prefillossera Riserva, Signum Aetenae, il nuovo cru della famiglia Di Gaetano, destinato a diventare un Super Etna, non solo per l’esiguo numero di bottiglie prodotte (3500), ma per la capacità di restituire il concetto di complessità e di eleganza che l’Etna è oggi in grado di affermare. Da una vendemmia 2014, operata selettivamente nel vigneto prefillossera di Cavanera, queste bottiglie costituiscono un piccolo tesoro da custodire nel tempo. Fa due anni pieni di legno, in botti medie di rovere francese, per poi trascorrere tre anni in bottiglia prima di raggiungere il mercato. Una vera chicca per intenditori.
Sempre e ancora Etna, e vale un debutto da primo della classe – il primo rosato fermo mai prodotto dell’azienda con un Sabbie dell’Etna rosato vendemmia 2018 tutto da scoprire per l’intensità dei profumi e la freschezza portata in dote dall’acidità ottenuta da una selezione di uve di Nerello Mascalese vendemmiate in leggero anticipo.
Infine, ed è questo, forse, il motivo che più interesserà gli operatori e i buyers del vino di qualità presenti al Vinitaly 2019 è dato dalla capacità produttiva di Firriato sull’Etna. Un progetto che trova il suo fiore all’occhiello nella nuova Cantina di Cavanera Etnea che entrerà pienamente in funzione già dalla prossima vendemmia. Questa struttura completamente in armonia con il paesaggio, si fonda – come l’intera filosofia produttiva Firriato – sui principi dell’eco sostenibilità, ed è costituita da tre piani che si sviluppano, in parte e in verticale, all’interno di una colata lavica, penetrando nel suolo per diversi metri, in modo che si sfrutti, anche in funzione di risparmio energetico, l’isolamento termico naturale dato roccia lavica. Concepita e organizzata per sfruttare appieno la forza gravitazionale per caduta, dallo scarico delle uve sino alla vinificazione, la nuova Cantina di Firriato è dotata di tutte quelle tecnologie che consentono di affermare un’enologia di precisione più attenta all’integrità del frutto e alla qualità delle uve. Tutte le lavorazioni sono costantemente monitorate, in modo di garantire non solo la piena tracciabilità di ogni partita di uva afferente ad una specifica porzione di vigneto, ma di seguirne l’evoluzione sino a processo concluso. Tutta l’attenzione e la cura possibile per i vini dell’Etna. Nel ventre della cantina poi, in un’area ricavata all’interno di un costone di lava, sono posti gli spazi di affinamento in grado di assicurare naturalmente livelli costanti di umidità e temperatura, generando le condizioni ideali per il riposo in legno dei rossi e per la bottiglieria del metodo classico Gaudensius. Il piano più alto, invece, che avrà come orizzonte il vigneto prefilossera, è stato concepito ed organizzato per rendere l’incontro con Firriato sull’Etna e con i suoi vini un’esperienza completa e tutta da scoprire. Ampi spazi di accoglienza e degustazione, con enoteca e Wine Shop accolgono il wine lover in arrivo sull’Etna. Sarà possibile visitare i vigneti e la cantina, scoprirne i processi di lavorazione e di affinamento, ascoltare dalla voce diretta di chi lavora nei vigneti e in cantina il racconto di una storia di eccellenza e di natura incontaminata. Si completa con nuovi servizi l’offerta enoturistica del Wine Resort Cavanera Etnea, diventando così una delle strutture più all’avanguardia nell’accoglienza e nel valore dell’esperienza che gli appassionati wine lover potranno vivere scegliendo Firriato
“Questa nuova struttura produttiva, così avanzata nei processi e nelle tecnologie che concorrono – insieme alla sensibilità dell’uomo, alla sua esperienza, al suo saper fare – a definire l’identità e il profilo qualitativo dei nostri vini, ha un solo scopo, quello di ricercare sempre il meglio da ciò che facciamo e siamo. Oggi Firriato sull’Etna è una realtà solida e radicata dalla prima vendemmia del 2001 – conclude Federico Lombardo di Monte Iato –insieme agli altri produttori dell’Etna, condividiamo una visione che guarda lontano e nel tempo”.