Territorialità ed evidenze scientifiche. Sono questi i perni su cui si svilupperà il convegno previsto a Forlì il 16 aprile prossimo dedicato al rilancio della carne bovina di razza Romagnola.
L’evento è organizzato dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) in collaborazione con Aia (Associazione italiana allevatori) e si svolgerà a partire dalle ore 20.30 alla Sala Convegni Europa dell’Hotel Globus City, in via Traiano Imperatore 4. ( Programma Convegno ).
La produzione di bovini da carne di razza Romagnola rappresenta per la nostra regione un fiore all’occhiello non adeguatamente valorizzato sotto il profilo commerciale, al punto che soprattutto negli ultimi dieci anni le consistenze, sia nel numero di capi allevati sia in quello degli allevamenti hanno registrato una decisa contrazione. Solo in questi ultimi due-tre anni si è registrata una certa stabilizzazione produttiva con circa 10mila soggetti allevati e distribuiti su 300 allevamenti.
“Araer è da sempre impegnata a organizzare iniziative che contribuiscano al rilancio di questa razza – afferma il direttore Claudio Bovo – profondamente legata al territorio e dalle qualità organolettiche eccezionali, come hanno dimostrato le prove condotte di recente dal Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ndr)”.
Uno studio condotto su 6 porzioni di carne di razza romagnola provenienti da altrettanti, diversi allevamenti e, va ricordato, voluto da una allevatrice che ha dedicato la vita alla produzione dei bovini di razza Romagnola: Laura Cenni, anche lei determinata a individuare la strada che assegni a questa razza il ruolo che merita.
I risultati di questo studio saranno presentati da Sebastiana Failla, ricercatrice del Crea, al convegno che si terrà il 16 aprile prossimo e, con una piccola anticipazione, annuncia che saranno molto interessanti.
“Animali come i bovini di razza Romagnola, allevati secondo il Disciplinare Igp del Vitellone Bianco dell’Appennino centrale, che si portano dietro un certo tipo di genetica attribuibile alla loro attitudine originaria che era quella del lavoro – precisa – anche a livello organolettico evidenziano caratteristiche davvero straordinarie. La Romagnola, e in misura maggiore rispetto ad altri esemplari di altre razze da carne, produce infatti acidi ramificati indispensabili per la salute fisica del muscolo umano di cui l’uomo ha bisogno e che, non producendoli, deve assumere con la dieta. Non solo, il lento accrescimento che caratterizza la produzione della Romagnola conferisce alla carne una particolare tenerezza, morbidezza, marezzatura, garantite anche da una condizione costante di benessere generale”.